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Domenica, 28 Aprile 2024
Progetto tra Comune e privati da 190 mila euro / Porto Cesareo

Ripascimento “arenato” in zona Belvedere, verifiche della procura sul litorale ionico

Dopo alcuni problemi tecnici e il fallimento delle operazioni di ripascimento su un tratto della costa di Porto Cesareo disposti i sigilli da parte della capitaneria di porto. Azione preventiva per verificare se sono state rispettate le prescrizioni contro il deturpamento dell’arenile

PORTO CESAREO - L’iter procedurale e le autorizzazioni sono tutte nell’alveo della correttezza e regolarmente rilasciate. Ma sulla adeguata esecuzione degli interventi di ripristino degli arenili nella zona del “Belvedere”, lungo il tratto costiero e sabbioso di Porto Cesareo, in base la seconda delle linee guida per la manutenzione delle spiagge disposte della Regione Puglia, ora è stato imposto un blocco e sono scattati anche sigilli.

La disposizione a livello preventivo, confermata dalla procura, ed eseguita dal personale della capitaneria di porto di Gallipoli e dall’ufficio locale marittimo di Torre Cesarea, è legato alle verifiche in atto per comprendere le ragioni che non hanno portato ai risultati sperati per il ripascimento dell’arenile. E soprattutto ad accertare se l’esecuzione dell’intervento, contravvenendo  eventualmente, quindi, anche alle prescrizioni dell’ordinanza dell’autorità marittima dell’inizio di giugno, sia avvenuto in maniera conforme o meno, assicurando che non sia stato arrecato “alcun tipo di danno ambientale, intorbidimento delle acque nonché gettito di materiali di alcun genere, né in mare, né sul demanio marittimo”.

Gli accertamenti sono in corso d’opera e l’ipotesi di reato da valutare è quella di deturpamento di bellezze naturali e paesaggistiche. Le attività, per altro, si erano bloccate già nei gironi successivi al 20 giugno, quando anche l’amministrazione comunale, e il sindaco Silvia Tarantino, avevano  annunciato l'avvio delle opere per il ripristino degli arenili in località Belvedere.

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“Un progetto pilota che coinvolge pubblico e privato” aveva spiegato il primo cittadino, “ed è l'amministrazione comunale che ha commissionato il progetto e che è intervenuta economicamente per i tratti di spiaggia liberi, insieme a singoli cittadini e lidi balneari che hanno contribuito in base alla lunghezza lineari delle concessioni demaniali. Il tutto è stato fatto su indicazioni dei tecnici esperti nel settore e il nulla osta del demanio regionale, della soprintendenza, dell’area marina protetta e della capitaneria di porto” aveva spiegato ancora la sindaca, “si tratta di progetti pilota e si sperava che dessero dei buoni risultati con le operazioni che sarebbero dovute terminare entro pochi giorni”.

Così non è stato, evidentemente, visto quanto accaduto in itinere con le attività, prima bloccate per ragioni tecniche e per l’inefficacia valutata del dragaggio della sabbia verso la linea di costa erosa, e poi con l’intervento di procura e autorità marittima.

La capitaneria di porto, dopo la comunicazione dell’ente comunale nel voler procedere con le operazioni di ripristino dell’arenile della zona del Belvedere, dopo aver richiesto delle integrazioni documentali in merito agli interventi da eseguire, aveva disposto anche l’ordinanza per le interdizioni alla balneazione e alla navigazione e le prescrizioni a cui la società esecutrice doveva attenersi per la corretta esecuzione dei lavori e per l’utilizzo dei mezzi nautici e delle delimitazioni degli specchi acquei interessati.

Ripascimento

Per la realizzazione degli interventi il Comune aveva definito l’affidamento alla ditta Engineering Planning Construction di Monopoli e il settore Lavori pubblici, ambiente e urbanistica aveva formalizzato anche l’affidamento della direzione lavori dell’opera pubblica.

Il progetto definitivo ed esecutivo, licenziato nel marzo scorso dalla giunta comunale, rappresenta la fase conclusiva della programmazione avviata oltre tre anni addietro, e che su proposta di quattro soggetti privati, tra titolari di stabilimenti e concessioni demaniali e singoli cittadini della zona, aveva portato alla convenzione con il Comune e alla definizione della ripartizione delle spese.

Un progetto complessivo di ripascimento dell’arenile di località Belvedere da 190 mila euro, di cui 61mila a carico delle casse comunali. Un progetto pilota (per 600 metri lineari e una movimentazione massima di sedimenti pari a 9mila metri cubi), al momento del tutto arenato, che ha determinato anche le prime polemiche sul fronte politico cesarino avanzate dal gruppo di minoranza “Cambiare Rotta” in merito all’attività promossa dall’amministrazione comunale.   

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