Sabbia calabrese, rimedio per le spiagge del Salento

LECCE - Assobalneari Salento scopre l'"oro" necessario a risolvere il problema delle spiagge della provincia di Lecce, colpite dall'erosione: si tratta della sabbia calabrese, che permetterà probabilmente di fornire una risposta convincente ad uno dei problemi che sta attanagliando l'economia del turismo. Un messaggio di collaborazione che Assobalneari Salento a breve recapiterà a tutti i vertici politici regionali, provinciali, con la piena disponibilità a valutare e sviluppare questa "storica scoperta".

"La genealogia della sabbia calabrese è di origine alluvionale - spiega Mauro Della Valle -, ciò vuol dire che 3 milioni di anni fa' in quel sito di estrazione c'era il mare. Ad occhio nudo la famosa compatibilità della sabbia calabrese è simile alla sabbia campionata da una spiaggia dell'Adriatico salentino e precisamente San Cataldo".

Come si evince dalle foto pubblicate, il colore delle sabbie comparate è praticamente uguale; in più la sabbia calabrese risulta essere leggermente più compatta e grossolana, elementi quest'ultimi tecnicamente preferiti su spiagge in erosione: "Altresì - prosegue Della Valle -, molto importanti risultano essere le analisi mineraologiche della sabbia calabrese, con una percentuale di silice pari al 96%, e soprattutto con l'assoluta mancanza di agenti inquinanti".

Anche dal punto di vista della quantità, la disponibilità di sabbia calabrese, situata in una cava di estrazione, potrebbe soddisfare tutta la fascia costiera salentina, in quanto sono disponibili diversi milioni di metri cubi. Pertanto, Assobalneari Salento sempre dalla parte della tutela costiero ambientale, con la "scoperta" della sabbia calabrese evidenzia esclusivamente una "missione compiuta", senza volersi sostituire alla politica e alle amministrazioni a tutti i livelli.