Salentino al Nord cade nel fiume: muore annegato

Gregorio Fanuli, 41enne, salentino originario di Manduria, è morto martedì 9 luglio per annegamento nelle acque della roggia "Scaricatore Spinata", nei pressi della statale che collega Chivasso con Crescentino, in Piemonte. Le cause del suo decesso, che sembravano in un primo momento un vero mistero, sono state appurate da una perizia autoptica eseguita ieri presso l'obitorio di Vercelli dal medico legale Leo Alati. Resta comunque piuttosto difficile la ricostruzione della dinamica, tuttora al vaglio dei carabinieri. L'ipotesi più concreta è che possa trattarsi di un banale incidente sfociato in tragedia, a causa anche del forte quantitativo di alcool assunto dall'uomo, rilevato nel corso dell'autopsia. Il posto dove Fanuli è stato rinvenuto, in posizione supina e ormai privo di vita, è infatti un rigagnolo non particolarmente profondo. Solo in alcuni punti l'acqua raggiunge il metro e la corrente non sarebbe forte.

Nelle vicinanze della scena del decesso è stato ritrovato il furgone Volkswagen bianco che l'uomo utilizzava per lavoro. Un'occupazione saltuaria, quella di trasportatore, in attesa di un impiego più stabile, sempre in Piemonte, dove da tempo s'era trasferito lasciando il Salento. Secondo le ricostruzioni, dunque, Fanuli, la sera del suo decesso, dopo aver ecceduto nel bere, avrebbe abbandonato il furgone sul ciglio della strada e, colto forse anche da un malore, si sarebbe aggirato senza meta per i campi circostanti, fino ad inciampare e cadere in acqua. Il 41enne, di mestiere elettricista, aveva di recente perso il lavoro all'interno di una ditta. Probabilmente stava trascorrendo un periodo di depressione anche a causa della precarietà. Aveva infatti una fidanzata, nella zona di Alessandria, con la quale avrebbe desiderato ricrearsi una vita, fatto difficile nella nuova situazione economica che s'era venuta a creare. A Maglie aveva lasciato, tempo prima, l'ex moglie ed un figlio.