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Cronaca Tricase

Sbarcano 169 migranti di notte a Marina Serra, è emergrenza continua

Poco prima di Capdanno, l'approdo di un'imbarcazione a Marina non lontano da Tricase. Ma con molti malori e imprevisti burocratici

MARINA SERRA (Tricase) – Sono 169 i  migranti  sbarcati intorno poco prima dell'una di notte nei pressi della scogliera di Marina Serra, non lontano da Tricase. Erano assiepati all’interno di una imbarcazione in ferro che è andata a collidere sulla scogliera, rischiando di provocare una tragedia. Nel corso della notte si sono svolte le ricerche e le operazioni di soccorso tutt'altro che semplici: per i mezzi, infatti, è stato piuttosto complicato raggiungere il luogo dello sbarco. Tra i migranti approdati sulle coste salentine, tutti di nazionalità afgana, iraniana e pachistana, vi sono anche 10 donne e 20 bambini: ma tutti, fortunatamente, verserebbero in buone condizioni di salute. La Croce rossa italiana, assieme al personale sanitario del 118, ha smistato nella zona diverse ambulanze. Non pochi migranti avrebbero infatti accusato malori, anche a causa delle temperature rigide. Ma a preoccupare, nel corso della nottata,  ci si è messo anche un problema logistico, perché il centro di prima accoglienza “Don Tonino Bello” di Otranto sarebbe già quasi al completo.a-11

Sul barcone donne e bambini

Sono stati avvisati i funzionari degli uffici della prefettura per far fronte al problema e, al termine delle operazioni, 60 dei 169 cittadini stranieri del gruppo, infatti, sono stati accompagnati presso il Palasport di Galatina. I restanti, invece, presso il centro di prima accoglienza idruntino. L'imbaracazione è stata posta sotto sequestro dagli inquirenti, i quali sono sulle tracce degli scafisti: stando ai primi elementi investigativi a disposizione, sarebbero fuggiti una volta a terra.

Sul luogo dello sbarco, gli agenti di polizia della scientifica e della Divisione immigrazione,  i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Tricase e i militari della capitaneria di porto di Gallipoli, intervenuti con due motovedette nello specchio d'acqua. Una partita dal porto della Città Bella, l'altra dal porticciolo di Santa Maria di Leuca. A sorvolare sulle acque del Canale d'Otranto, l'elicottero della guardia costiera. I militari, peraltro, hanno anche coinvolto due mercantili durante le operazioni in mare, per facilitare la ricerca dei responsabili della pericolosa traversata, tuttora senza un nome. Secondo le prime ricostruzioni, eseguite dal personale del Pool antimmigrazione clandestina della Procura della Repubblica di Lecce, i migranti sarebbero partiti dalle coste turche circa una settimana addietro. Il barcone utilizzato per il viaggio in mare è stato rimosso e trainato all'interno del porto di Tricase.

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