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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Scontri ultras prima di Torino-Lecce, si va a processo

Si celebrerà il 16 giugno, davanti alla quarta sezione penale del Tribunale di Torino, il processo a carico di un gruppo di tifosi salentini. Contatti con la tifoseria granata e lancio di petardi

TORINO - Si celebrerà il prossimo 16 giugno, davanti alla quarta sezione penale del Tribunale di Torino, il processo a carico di otto tifosi del Lecce (nove in origine, una posizione è stata già definita con patteggiamento). Furono fermati dopo la partita di calcio Torino-Lecce della stagione di serie A 2008-2009 dalla Digos del capoluogo piemontese, in quanto presunti responsabili di alcuni scontri con i sostenitori granata prima della partita e autori di un lancio di petardi durante la gara all'interno dello stadio Olimpico.

I fatti avvennero nel pomeriggio del 31 agosto del 2008. Secondo i verbali di polizia, alle 13,30 un gruppo di tifosi del Lecce, a bordo di due minibus, dopo aver eluso il servizio di scorta predisposto all'imbocco della tangenziale Torino Nord (uscita Trofarello), sarebbe entrato in città, in direzione dello stadio, percorrendo corso Giovanni Agnelli. Ma all'altezza di corso Sebastopoli, i giovani, accortisi della presenza dei tifosi del Torino, gruppi che probabilmente facevano capo agli Ultras Granata della Curva Maratona, fermi lì, in attesa di accedere all'interno dell'impianto sportivo, avrebbero aperto le porte dei mezzi. Sarebbero così partiti alcuni slogan da stadio, generando la conseguente reazione.

Dal furgone nero sarebbero stati esplosi alcuni petardi, forse bombe carta. E così, dalla piazza D'Armi, che sorge nelle vicinanze, alcuni tifosi si sarebbero staccati dal proprio gruppo, rispondendo a loro volta con cori e tentando di raggiungerli per un contatto fisico. Mentre i furgoni procedevano a velocità ridotta inseguiti dai tifosi del Torino, intervennero gli agenti della Digos, intimando ai granata di fermarsi. Tuttavia, un tifoso del Torino sarebbe riuscito a raggiungere i giallorossi, lanciando un oggetto contro il vetro posteriore di un minibus, infrangendolo.

In tutto questo, sembra che alcuni sostenitori del Lecce siano scesi dai mezzi in evidente stato di agitazione. Molti di loro con la t-shirt di colore rosso e scritte riferibili alla Curva Nord leccese, con cinture e volti travisati da cappucci. Da qui, un ulteriore intervento della Digos, che avrebbe invitato tutti i presenti a salire immediatamente sui veicoli, per scongiurare ogni possibile ulteriore contatto con la tifoseria granata. Ripresa la corsa verso il settore ospiti dello stadio, qui gli occupanti dei mezzi, scesi, si sarebbero confusi con altri sostenitori salentini, già presenti in zona. L'identificazione è avvenuta nel settore di prefiltraggio, ovvero al momento dell'ingresso allo stadio. Una volta all'interno, poco prima dell'inizio della partita, dal settore ospiti posto nel primo anello, è stato fatto esplodere un petardo.

Al termine della partita, dopo il deflusso dei tifosi di casa, la Digos avrebbe eseguito una perquisizione dei minibus della tifoseria giallorosa, rinvenendo diverso materiale atto ad offendere. Qualche mese dopo, il questore della provincia di Torino notificò agli ultras giallorossi, presuntivamente identificati quel giorno, il Daspo per la durata di un anno. La rilevanza penale di quei fatti sarà invece affrontata a metà giugno. A difendere gli imputati saranno gli avvocati Sergio Santese e Francesco Spagnolo del foro di Lecce e l'avvocato Giulio Colosso del foro di Torino.

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