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Cronaca

Trema la gastronomia di nicchia: tonno di Carloforte ma falso venduto anche in Salento

Maxi sequestro in tutta Italia, anche in una decina di negozi e trattorie del Salento: scatolette vendute a peso d'oro, contenevano pesce che nulla aveva a che vedere con le tonnare sarde

LECCE – Terremoto nella gastronomia di nicchia. Filetti di tonno rosso di corsa di Carloforte, inscatolati nelle tonnare di Sardegna: gustosi, tutt'altro che sardi. Peccato, infatti, che quel pesce venduto a peso d'oro non provenisse dal mare dell’isola,  ma da luoghi ancora ignoti. La guardia di finanza ha eseguito un’operazione su tutto lo Stivale denominata “Fine tuning”, che ha coinvolto anche il territorio salentino. Sono una decina gli esercizi, tra negozi e ristoranti, che hanno utilizzato il costoso prodotto inscatolato a Cagliari, ma con indicazioni mendaci sulle origini.

Si tratta di attività commerciali che offrono sulle tavole, o vendono tra gli scaffali, prodotti di nicchia. Il valore di quel tipo di tonno oscilla attorno ai 130 euro al chilogrammo: una scatola da 350 grammi, magari venduta nei negozietti di alta qualità, può costare tra i 29 e i 43 euro. Ma i militari delle fiamme gialle di Cagliari hanno scoperto un raggiro ed eseguito un maxi sequestro di queste confezioni. Non soltanto il capoluogo sardo e quello salentino, ma anche decine e decine di altre province d’Italia.

Nel Tacco non è scattato alcun provvedimento nei confronti dei negozianti e dei ristoratori: sono risultati ignari del raggiro. Quindi truffati a loro volta. L’operazione è scaturita da un’attività investigativa che ha avuto origine in provincia di Cagliari, portando alla segnalazione di 5 grossisti che, in qualità di rappresentanti legali di società operanti nel settore della commercializzazione di prodotti ittici, anche a livello internazionale, si sono resi  responsabili di una frode nell’ambito commerciale,  contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari.

Gli accertamenti della guardia di finanza sono uscite dai confini dell’isola tirrenica. Nel corso della primavera, sono state sequestrate oltre 14,2 tonnellate di pesce, stoccate in quasi 35mila confezioni pronte per essere immesse sul mercato, riportanti sulle etichette di confezionamento delle indicazioni, sia organolettiche che di origine, difformi da quelle caratteristiche e proprie del tonno effettivamente conservato. In una seconda fase, inoltre, sono stati individuati i rivenditori al dettaglio su scala nazionale, procedendo al sequestro del prodotto illegalmente immesso in commercio. Nell’ambito dell’intera operazione sono finite anche, nelle mani dei finanzieri sardi, oltre 182mila etichette con indicazioni mendaci.

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