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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Cavallino

Si introducono in tre di notte nel campo fotovoltaico, ma il furto fallisce

Vigilanti di Alma Roma e carabinieri di notte a Cavallino dopo che una banda è riuscita a trovare un varco per accedere. Ma una volta dentro, sono stati immortalati dalle videocamere mentre iniziavano l'opera ed è scattato l'allarme. Avvisati forse da un "palo"

CAVALLINO – Erano in tre, incappucciati. Hanno trovato un varco non protetto da sensori e sono riusciti a introdursi. Avevano studiato il piano, è evidente. Ma non sempre tutto riesce alla perfezione. Perché entrare nel campo fotovoltaico era solo il primo passo. Tutto il resto è rimasto lettera morta. A un certo punto devono essere incappati in qualche fotocellula che ha fatto scattare l’allarme collegato alla sala operativa dell’istituto di vigilanza Alma Roma. E sono scappati con le pattuglie in arrivo.

L’ennesimo furto di pannelli in silicio è stato tentato la scorsa notte. I malviventi avevano preso di mira l’impianto “Lena” di contrada Fasalò, in agro di Cavallino, lungo la strada per Caprarica di Lecce. L’orario: le 23 circa. Tre sono i furfanti immortalati dall’impianto di videosorveglianza, ma molto probabilmente erano di più. Non meno di quattro, se si tiene conto che al 99 per cento c’era qualcuno all’esterno a fare da “palo”.

I soggetti sono dunque entrati e hanno iniziato a guardarsi attorno, forse per capire come muoversi, da dove iniziare. A un certo punto, però, la situazione è cambiata radicalmente. Sono fuggiti di corsa, uscendo dal perimetro, e hanno fatto perdere le tracce. Qualcuno deve aver richiamato la loro attenzione dall’esterno. Stavano arrivando i vigilanti con i carabinieri del Norm di Lecce.

I filmati, nelle prossime ore, saranno acquisiti dai militari in cerca di tracce utili. E finiranno in quell’immenso archivio di video che ritraggono decine di bande all’opera, alcune anche scoperte e incastrate, in passato. E’ un business, quello dei furti di pannelli, che continua imperterrito nonostante indagini e arresti. Gli affari sono lucrosi e spesso chi agisce, lo fa su commissione. I mercati di riferimento: Nord Africa ed Est Europa. Tanto che la refurtiva a volte è stata ritrovata sui mercantili in partenza dai porti italiani verso queste destinazione.      

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