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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca Squinzano

Stalking e violenza alla ex compagna, 47enne scarcerato e mandato a processo

Emiliano Vergine, il 47enne di Squinzano noto per diverse inchieste giudiziarie ha lasciato “Borgo San Nicola”, dove era rientato lo scorso settembre. La giudice gli ha concesso i domiciliari col braccialetto elettronico

SQUINZANO - Sarà un processo a stabilire se è vero che perseguitò e abusò della ex compagna, ma intanto Emiliano Vergine, il 47enne residente a Squinzano noto alle cronache per diverse inchieste giudiziarie, ha lasciato il carcere, dove era ritornato lo scorso settembre, per i domiciliari (col braccialetto elettronico). Ad alleggerire la misura è stata nei giorni scorsi la giudice Silvia Saracino, la stessa che ha firmato il decreto di giudizio immediato nei riguardi dell’uomo, fissando al 5 febbraio la prima udienza dinanzi ai giudici della prima sezione penale del tribunale di Lecce.

La decisione, che aveva trovato parere favorevole della sostituta procuratrice Rosaria Petrolo, titolare del fascicolo, è scaturita dall'attenuazione delle esigenze cautelari, essendo oramai state chiuse le indagini preliminari, durante le quali l’avvocata Rita Ciccarese aveva sollecitato, per conto dell’indagato, accertamenti sui telefonini della coppia, divenuti oggetto di una corposa consulenza svolta dalla ingegnera Tania De Benedittis.

Questo in considerazione del fatto che durante l’interrogatorio di garanzia, Vergine non si limitò a negare verbalmente gli addebiti, ma produsse un notevole numero di messaggi scambiati con la donna, per dimostrare che, la loro relazione era in corso, al contrario di quanto sostenuto dalla stessa, secondo la quale il rapporto si sarebbe interrotto cinque anni prima. 
Nelle chat su whatsapp, ci sarebbero foto di gioielli e borse che il 47enne avrebbe inoltrato alla presunta vittima chiedendole di esprimere la sua preferenza, così da poter procedere all’acquisto, e le risposte, con tanta di scelta, di lei. Ma non finisce qui. Ci sarebbero anche riferimenti della loro presenza in centri estetici e di cene in strutture ricettive.

Opposta la versione di lei (assistita dall’avvocata Maria Cristina Brindisino), secondo la quale, Vergine uscito dal carcere nel giugno del 2023 (dopo aver scontato una condanna a nove anni, rimediata nell’ambito del processo scaturito dalla maxi inchiesta “Vortice- Déjà-vu), l’avrebbe tormentata nel tentativo di recuperare l’unione familiare, arrivando anche a proporle del denaro in cambio di rapporti sessuali, e non accettando i suoi rifiuti l’avrebbe minacciata in più occasioni di morte.

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