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Cronaca Melendugno

Dopo seconda ispezione Tap fa un esposto in procura e chiede anche i danni

Ieri sera l'intervento della polizia locale di Melendugno nella zona dei sondaggi geotecnici: ribadite le contestazioni già avanzate nell'ottobre scorso ed esaminate anche dal Tar del Lazio. La richiesta risarcitoria è di 5mila euro per ogni giorno di sospensione

MELENDUGNO – Tap, questa volta, è pronta a chiedere il risarcimento del danno.  Nel quartier generale dell’azienda, in via Templari a Lecce, non hanno preso bene la contestazione fatta dalla polizia locale di Melendugno, intervenuta ieri sera in località San Basilio, nell’area dove sono in corso i sondaggi geotecnici necessari all’avvio del cantiere che ha avuto il via libera definitivo del 29 aprile scorso da parte del Consiglio dei ministri.

Si tratta della zona in cui, secondo il progetto dovrebbe essere posizionata la valvola di intercettazione che rappresenta in un certo senso il punto di congiunzione tra la condotta sottomarina e quella terrestre fino al terminale di ricezione in località Masseria del Capitano. Di fatto si è ripetuta la stessa scena dell’ottobre scorso quanto al personale incaricato da Tap è stata sollecitata la documentazione tecnica e le autorizzazioni paesaggistiche.

Da quell'ispezione derivò una sospensione immediata delle attività – cui Tap si adeguò – ma anche l’inizio di un contenzioso amministrativo rivolto con l’ordinanza emessa dal Tar del Lazio il 28 gennaio scorso, nella quale i giudici hanno dato il via libera alla prosecuzione dei sondaggi nei punti indicati dal decreto prefettizio del 30 maggio 2014, quelli cioè per i quali non è necessario il nullaosta paesaggistico.

E quello sul quale si è verificato l’intervento della polizia locale è uno degli ultimi indicati in quell’elenco. Tap è invece ancora in attesa dell’autorizzazione per altri quattro siti di rilevanza ambientale e storica. La società  considera quanto avvenuto un atto illegittimo e arbitrario commesso in palese violazione dell’ordinanza del Tar del Lazio. Di conseguenza il Comune di Melendugno è stato diffidato a revocare la sospensione e ha inoltrato formale segnalazione alla procura della Repubblica, preannunciando una pretesa risarcitoria di 5mila euro al giorno sia per il ritardo delle attività in questione che per quello che ne deriverebbe nella realizzazione del gasdotto.

Tap ha fatto anche sapere di aver ricevuto dal comando provinciale dei vigili del fuoco l’annullamento della prescrizione relativa all’aumento del 50 per cento delle distanze di sicurezza che restano fissate in 20 metri dalla condotta. La revisione dell’indicazione tassativa contenuta nel nullaosta di fattibilità è avvenuta dopo il riesame della documentazione già fornita dalla società e successivi chiarimenti.

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