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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Otranto

Tentato “cavallo di ritorno” dopo il furto di un cellulare, due imputati

L’episodio risale al 26 aprile del 2021. Sott’accusa per ricettazione e tentata estorsione due trentenni, uno dei quali dipendente del supermercato in cui la direttrice subì il furto del dispositivo

OTRANTO - Avrebbero richiesto mille euro per restituirle il cellulare aziendale che le era stato sottratto dieci giorni prima da un supermercato a Otranto in cui svolge il ruolo di direttrice. E’ questa la vicenda avvenuta il 26 aprile del 2021 che vede imputati due trentenni, uno di Taviano, l’altro di Minervino di Lecce, già dipendente dello stesso esercizio commerciale.

Entrambi hanno chiesto e ottenuto di essere giudicati col rito abbreviato condizionato dal loro ascolto e da quello della presunta vittima, che ieri si è costituita parte civile con l’avvocato Sergio Schito davanti al giudice Antonio Gatto.

Stando alle indagini svolte dagli agenti del commissariato di Otranto, sotto la direzione del pubblico ministero Alessandro Prontera, i fatti si svolsero in questo modo: il dipendente avrebbe invitato la responsabile a uscire dal supermercato dove ad attenderla c’era un uomo in possesso del telefono che le era stato rubato; entrambi le avrebbero così offerto la restituzione della refurtiva in cambio di mille euro, ma al rifiuto della signora, avrebbero abbassato più volte l’importo per chiudere la trattativa: 800, 500, 300, e infine 100 euro. All’ennesimo diniego, lo sconosciuto l’avrebbe minacciata con frasi di questo tipo: “Io i soldi tanto me li prendo in qualsiasi modo, so che macchina hai e dove abiti, stai attenta, abiti sotto il porto”. 

Ma la malcapitata non si lasciò intimorire, allertò i poliziotti, costringendo così i due uomini a dileguarsi. In aula si ritornerà il prossimo 13 febbraio. A difendere gli imputati ci penseranno gli avvocati Rita Ciccarese e Antonio De Lorenzo.

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