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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Vernole

"Territorio assassinato con undici colpi di eolico"

Save Salento contro le 11 torri eoliche nel territorio di Vernole e Castrì: gli ambientalisti chiedono la revoca del progetto, mentre i radicali eletti nel Pd presentano un'interrogazione al governo

VERNOLE - L'associazione "Save Salento - Salviamo il Salento" rende noto che l'onorevole Elisabetta Zamparutti e gli altri cinque deputati radicali, eletti nelle liste del Partito Democratico, hanno rivolto un'interrogazione scritta al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, al Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, nonché al Ministero dello Sviluppo Economico, per chiedere chiarimenti in ordine al progetto di costruzione di 11 torri eoliche di Tarifa Energia srl in uno dei territori salentini dal più alto valore naturalistico, paesaggistico, storico e culturale, qual è quello di Vernole e Castrì.

Nel ringraziare l'abnegazione e la sensibilità dei sei deputati radicali, l'associazione Save Salento annuncia che la mobilitazione sul territorio continua, con la convocazione di un'assemblea pubblica per sabato 8 gennaio 2011, alle ore 18, presso il castello di Acaya, in provincia di Lecce, per informare la cittadinanza di Vernole, Castrì e dei paesi limitrofi della grave minaccia che incombe su quei luoghi, dopo l'autorizzazione da parte della Regione Puglia, il 2 dicembre 2010, del progetto di Tarifa Energia di 11 torri eoliche alte più di cento metri ciascuna, per una potenza complessiva di 22 Mw, progetto non assoggettato a valutazione di impatto ambientale.

All'assemblea di Acaya si arriva con la costruzione di un fronte nutrito, composto da Save Salento, Forum Ambiente e Salute, Italia Nostra, ReAzione Castrì, l'associazione Tramontana di Melendugno e il Comitato Ambiente e Salute di Calimera. In questi giorni i cittadini di Vernole, Castrì e dei comuni viciniori hanno potuto apprendere di quanto si prepara nelle loro contrade solo grazie ad una campagna di informazione a mezzo di affissioni pubbliche, frutto di un'autotassazione del costituendo fronte anti-eolico.

Sono previsti gli interventi dei segretari e dei responsabili delle associazioni ambientaliste, di Marcello Seclì (Italia Nostra), Donato Saracino (Italia Nostra - Save Salento), Salvatore Negro (consigliere regionale Udc), Pasquale Gaetani (assessore alla Gestione e valorizzazione del patrimonio - Provincia Lecce), Antonio De Giorgi, Nicola Sticchi e Marcello Corsano; dunque si lascerà spazio agli interventi dei cittadini.

"Continua così - affermano da Save Salento - la mobilitazione legalitaria e ambientale in surroga alla democrazia e contro l'atteggiamento di segretezza con cui, fino a questo momento, le amministrazioni locali hanno fiancheggiato il progetto, tenendo costantemente all'oscuro la cittadinanza e la società civile, limitando l'evidenza pubblica al solo albo pretorio comunale, senza curarsi di aprire spazi di democrazia, consultazione referendaria e progettazione partecipata quali momento di confronto trasparente su scelte capitali, come appunto quella dell'eolico, destinate ad avere un impatto periodizzante per le possibilità di sviluppo dell'intera area a sud-est di Lecce".

Lo stesso Piano regolatore degli impianti eolici (Prie) intercomunale di Vernole-Castrì, che doveva essere un momento di partecipazione pubblica, è intercomunale come lo è la dislocazione delle 11 torri. L'iter del Prie di Vernole-Castrì, avviato a metà 2009 è postdatato rispetto al progetto delle 11 torri, il cui iter parte, invece, ad inizi 2007 e su cui le amministrazioni di Vernole e Castrì cominciano ad esprimersi già a partire dalla fine del giugno 2007.

"Anche se le 11 torri di Vernole e Castrì sono passate in regime transitorio, e dunque senza la necessità di un documento di programmazione quale il Prie - ribadiscono -, segnaliamo l'ennesimo episodio di una balorda, illogica, incivile e assurda prassi di fare l'abito su misura a questi progetti: prima l'infrastutturazione del territorio e poi la sua programmazione. In più siamo qui a chiedere che cosa succede a Vernole! Perché il sindaco Mario Mangione, il 3 dicembre 2010, vale a dire all'indomani dell'autorizzazione unica regionale in favore delle 11 torri, revoca le deleghe all'assessore all'ambiente Marcello Corsano? Esigiamo che il sindaco spieghi in pubblico le ragioni di questa macabra coincidenza. Quali sono le pressioni a cui è sottoposta in questi mesi l'amministrazione e a cui l'ormai ex assessore Corsano si è rifiutato di sottostare?"

Per Save Salento, sarà "una strage di paesaggio, ambiente e di democrazia": "Gli aerogeneratori - spiegano - si abbatteranno in una delle aree boschive con gli ulivi più antichi del Salento, presidiata da una moltitudine pulviscolare di antichissime strutture rurali, la cui presenza e il cui valore fondamentale per la storia e l'identità di quei luoghi è comprovato da numerose fonti storiche, anche di carattere parlamentare".

Le 11 torri eoliche tra gli ulivi secolari delle contrade "Campana" e "Filandra" di Vernole e Castrì, che, anche se tutelati da una legge regionale del 2008, di fatto non esistono. Il patrimonio degli olivi secolari dell'antica plaga dell'ogliarola fa parte di un sistema paesaggistico, naturalistico, storico e culturale integrato con Le Cesine, le tracce archeologiche e megalitiche, il borgo e il castello di Acaya e gli stessi abitati storici delle frazioni di Vernole. Questo sistema è per Save Salento "il fondamento strutturale di un modello di sviluppo sostenibile che si è fin qui radicato soprattutto nelle pertinenze di Acaya, Pisignano e Acquarica, con un forte incremento e sviluppo della ricettività e del comparto agroalimentare".

"Se cade - avvertono - la plaga dell'ogliarola collasserà il potenziale attrattivo e di sviluppo economico dell'intero sistema integrato dei beni storico-naturalistici del territorio di Vernole. L'amministrazione non ha sviluppato alcuno studio al fine di computare i costi di lunga durata dell'impatto delle 11 torri, accontentandosi di mercanteggiare il disastro ambientale con un pugno di lenticchie: le immoralissime royalties. E tra rassicurazioni di facciata e autorevoli, quanto spiacevoli, silenzi qual è l'impatto sull'ecosistema delle Cesine? Siamo sicuri di voler mettere il futuro di questa importantissima e splendida perla verde nelle mani degli studi necessariamente di parte con cui la stessa società proponente ha garantito al settore Ecologia della Regione Puglia l'assenza di ripercussioni su habitat e rotte migratorie: non si può essere giocatori ed arbitri al tempo stesso".

Per gli ambientalisti, sarebbe messa in discussione con questo modello anche la democrazia, coi suoi processi partecipativi: "Assistiamo esterrefatti - precisano - ai ripetuti tentativi posti in essere di travestire l'amministrazione comunale di Vernole di una sensibilità ambientale che non ha. Lo stesso Ecomuseo dei paesaggi di pietra di Acquarica di Lecce, il cui scopo dichiarato e sbandierato in un convegno in pompa magna a pochi giorni dall'autorizzazione unica sull'eolico era quello di avvicinare i cittadini ai valori del paesaggio, dell'identità e della memoria dei luoghi, rischia di trasformarsi in niente altro che nel simbolo dell'ennesimo abuso ai danni della buona fede e dello spirito di cooperazione emergente dalla società civile".

Save Salento, il Forum Ambiente e Salute, Italia Nostra e tutte le altre associazioni delle rete chiamano alla mobilitazione generale e invitano i cittadini a partecipare all'assemblea dell'8 gennaio 2011. Chiedono inoltre la revoca del progetto e l'istituzione di un parco regionale della Plaga dell'Olivo Ogliarola, la cui evidenza è storicamente provata da fonti storiografiche e dalla memoria delle popolazioni locali.

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