Viaggio tra la speranza e il dolore: la storia di Tiziana e della sua battaglia contro un tumore
Approderà su Rai 3 la vicenda di una donna di Cursi, e di suo marito. Quella di di una 41enne alla quale è stato diagnosticato un cancro al seno a due giorni da Natale. Ma nonostante la perdita dei capelli, la paura, la corsa da un ambulatorio medico all’altro, lei ce la fa e resiste. Ora divulga la sua testimonianza per infondere coraggio alle altre “compagne di viaggio”
CURSI – Tra luci e ombre. E’ una storia intrisa di coraggio. E che quel coraggio ti si appiccica addosso. La vicenda di una giovane donna, di 41 anni, che si ritrova improvvisamente davanti al male: le diagnosticano un tumore al seno, ma lei è troppo tenace per darsi per vinta. Tiziana, di Cursi, ha “conosciuto il dolore di persona”, come recita Roberto Vecchioni in uno dei pezzi più commoventi della canzone italiana.
Nel 2013 le hanno diagnosticato il tumore al seno, a due giorni da Natale. Un marito con cui sta assieme da quando aveva 13 anni, lui 15, e un figlio che due anni addietro non era neppure maggiorenne. Comincia la via crucis fra laboratori, ambulatori, ospedali e poi la clinica. Dove il 28 gennaio viene sottoposta a un delicato intervento.
“Poi non è finita lì”, ha raccontato Tiziana. “Dopo un mese dall’operazione ho cominciato il ciclo di chemioterapia e dei vari trattamenti che si sono conclusi quasi un anno dopo”. I suoi capelli, rossi, lunghi, hanno cominciato a cadere, così come le era stato preannunciato dal team di medici he l’ha seguita in questo slalom fra il dolore e la speranza. “Ma io non mi sono data per vinta. Avevo Giovanni accanto. Mio marito, la mia roccia costante”.
Ora la sua storia andrà in onda nella giornata di giovedì, alle 20,15 su Rai 3, durante la puntata di “Sconosciuti”. Quella di Tiziana e Giuseppe sarà l’esperienza “in diretta” di una battaglia raccontata nel mese della campagna “Nastro Rosa per la prevenzione del tumore al seno”. Una ordinaria storia di resistenza umana “rivolta a tutte le donne che si trovano ad affrontare quotidianamente la sofferenza. Dedichiamo loro la nostra storia, nella speranza che un passo alla volta le porti verso il domani”.
