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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Tra Bat e Hds, lavoratori ancora a casa. Ma spuntano le commesse

Una ventina di lavoratori, dal 1° gennaio attendono la nuova attività con Hsd all'interno dell'ex manifattura tabacchi. I vertici aziendali, oggi in Provincia, hanno presentato le tre commesse per lavorare nel settore fotovoltaico

 

LECCE - Dalla produzione di sigarette alla manutenzione dei pannelli fotovoltaici il percorso non è immediato. Se poi ci si mette anche un piano industriale definito dai lavoratori, quanto meno “vago” e poco agganciato ad effettive prospettive occupazionali, allora la faccenda diventa complicata.

Questo è un piccolo riassunto di ciò che stanno sopportando da mesi i 22 lavoratori che da British American Tobacco sono transitati in Hds Green Energy, assunti a luglio 2011 con la prospettiva di un corso di formazione e dell’ingresso nel sito produttivo dell’ex manifattura tabacchi di Lecce, già dall’inizio dell’anno.

Salvo scoprire con sorpresa che lo stabilimento era vuoto. “Fatiscente”, puntualizza Mirko Moscaggiuri di Filcams Cgil. Privo, cioè, dei macchinari e di qualunque cosa. Semplicemente non sembrava il posto adatto per l’inizio di una nuova attività che di fatto, in barba alla tabella di marcia prevista dal piano di riconversione industriale firmato a Roma un anno prima, non è ancora iniziata.

Hds ha tenuto i lavoratori a casa, pagandoli per il mese di dicembre 2011 e saltando a piè pari (mentre loro erano impegnati a rigirarsi i pollici) le due mensilità di gennaio e febbraio del nuovo anno. “Siamo stanchi ed esasperati”, commentano i lavoratori sotto i portoni di Palazzo Adorno mentre il presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone, il vicesindaco del capoluogo, Gianni Garrisi, i sindacati, i vertici di Confindustria, Hds e Bat erano impegnati a sbrogliare la matassa.

In un clima di profonda esasperazione e generale scetticismo, il vertice ha partorito due risultati parziali, che attendono un’ulteriore verifica in Confindustria mercoledì prossimo.

Hds, confermando il proprio interesse nel settore delle energie rinnovabili, ha presentato tre commesse, Beghelli, Gsf ed Espe che insieme raggiungono lo 0,7 percento della quota di mercato nel fotovoltaico pugliese, per un totale di 17,5 megawatt. Troppo poco per riassorbire l’intera forza lavoro, ma la prospettiva è di arrivare ad incrementare la potenza dei pannelli fotovoltaici fino a 50 megawatt, in modo da ricollocarli tutti  22 nella disinstallazione, manutenzione, smaltimento e riciclaggio dei pannelli solari. Il capitolo pagamenti arretrati, dovrebbe invece concludersi positivamente entro il 20 marzo.

Per Filcams Cgil, il piano industriale di Hds ancora “non ha credito”. “Vogliamo richiamare il colosso Bat alle proprie responsabilità, ricordando il suo impegno preso con il territorio salentino nel garantire l’effettiva ricollocazione di tutti i lavoratori”, precisa Moscaggiuri. “Bat deve confermare la validità del piano di Hsd, e dare conto della effettiva riconversione industriale dell’ex manifattura”. Allo stesso modo, Piero Fioretti di Uiltucs Uil intende rimandare la valutazione complessiva del progetto ad un secondo momento, quando e se ci saranno dati concreti su cui ragionare. “Per il momento non abbiamo altra scelta se non quella di considerare i piani industriali presentati dalle aziende che rientrano nell’ accordo di dicembre”.

Il tutto senza dimenticare che anche i colleghi riassorbiti in Korus non se la starebbero passando bene. “Da oggi l’azienda li ha messi in ferie perché non c’è lavoro e la situazione potrebbe continuare anche la prossima settimana, - avvisa Fioretti – la Prefettura di Lecce è già stata allertata e ci dovrebbe convocare a breve”.

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