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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Tra i vigili del fuoco brucia la fiamma della protesta

Da Lecce in partenza verso Roma, il 10 novembre, due pullman. I pompieri chiedono l'equiparazione agli altri corpi ed un migliore trattamento economico. Lo sciopero indetto dal Conapo nazionale

LECCE - Si accende la fiamma libera, e questa volta i pompieri non ci pensano neanche un secondo di intervenire per spegnerla. Semplicemente, perché la fiamma è quella della loro protesta. Che brucia come non mai. Il sindacato autonomo Conapo ha proclamato lo sciopero nazionale dei vigili del fuoco e anche dal comando provinciale di Lecce, alla volta di Roma, partiranno in tanti. Due i pullman che si recheranno nella capitale. Appuntamento dalle 10 alle 14 del 10 novembre. Tutti in divisa. "Non chiediamo nulla di più di quanto riconosciuto agli altri corpi dello Stato che, insieme e come al corpo nazionale dei vigili del fuoco, garantiscono la sicurezza dei cittadini italiani", spiega il Conapo leccese, con una nota a firma del segretario provinciale, Giancarlo Capoccia.

Dunque, per quattro ore i vigili del fuoco incroceranno le braccia e parteciperà alla manifestazione anche personale delle sedi aeroportuali. Solo quello amministrativo è stato esentato dalla protesta. Ovviamente, saranno garantiti i servizi minimi essenziali e al trasporto aereo, che prevedono l'obbligo di garanzia del soccorso tecnico urgente alla popolazione e del servizio antincendio negli aeroporti. Ma qual è stata la molla che ha fatto scattare la protesta? "Ultimo in ordine di tempo - spiega la nota - il contratto di lavoro appena sottoscritto per il biennio 2008-200909 ha, di fatto, incrementato la già grave sperequazione esistente per quanto riguarda il trattamento retributivo fisso dei vigili del fuoco rispetto agli altri corpi dello stato preposti alla sicurezza pubblica".

Le richieste sul tavolo: equiparazione retributiva dei vigili del fuoco con le altre forze di polizia e l'inserimento nel comparto sicurezza, attraverso gli articoli 16 e 43 della legge 121/81, ivi compreso il riconoscimento dettato dagli stessi articoli del trattamento economico superiore al compimento dei 13 e 23 anni per il personale dirigente e direttivo; il riconoscimento dell'aumento del servizio operativo di 1 anno ogni 5 ai fini pensionistici, sul modello delle forze di polizia; il riconoscimento dei sei scatti retributivi di anzianità (aumento 15 per cento base di calcolo pensionabile) all'atto del pensionamento sul modello delle forze di polizia; il riconoscimento degli stessi aumenti del trattamento retributivo fisso (stipendio più indennità di rischio) concessi al comparto sicurezza nel rinnovo del contratto 2008/09, mediante un provvedimento legislativo di perequazione: la sanatoria e il riordino delle carriere sul modello di quanto già fatto per le forze di polizia (decreti legislativi 197/95 198/95 199/95 200/95 201/95) per risolvere radicalmente il problema dei passaggi di qualifica e delle carriere dei vigili del fuoco operativi, ritenute le peggiori di tutto il pubblico impiego. "Oggi vi sono vigili del fuoco che da 20anni, cioè da quando sono entrati nel corpo, rivestono sempre la stessa qualifica", illustra la nota.

E ancora: il pagamento degli arretrati per straordinari e indennità per soccorso, di tutte le calamità (tra cui il terremoto dell'Aquila, l'emergenza di Messina, il disastro ferroviario di Viareggio, e via dicendo) e dei servizi resi in convenzione. "La maggior parte dei vigili del fuoco ha dovuto pagare di tasca propria l'anticipo missione per recarsi a soccorrere la popolazione abruzzese". E poi, assunzioni adeguate per colmare il vuoto di organico, assunzione immediata degli idonei alla stabilizzazione già visitati, richiesta di proroga della validità della graduatoria di stabilizzazione dei precari, richiesta di una legge di potenziamento degli organici, con un piano straordinario di assunzione degli idonei alle graduatorie vigenti, della banda musicale e del personale dei gruppi sportivi, con correlati investimenti e utilizzo delle risorse oggi destinate al precariato. Tutto questo, "per porre fine all'uso indiscriminato del precariato in sostituzione del personale permanente e per porre fine alle difficoltà che il personale vive sul territorio, con squadre ridotte a discapito della sicurezza, con ferie negate, con mancate mobilità e con mansioni superiori non remunerate".

Ma le richieste sono davvero tante, ed i vigili del fuoco vorrebbero anche l'istituzione in ogni comando dei nuclei di polizia giudiziaria e di sicurezza e del posto di polizia giudiziaria presso tutte le procure, nuclei specialistici presso i ministeri competenti finalizzati al fine di rendere servizi efficienti al cittadino. Infine, la riforma del servizio volontario, la separazione normativa tra volontari e discontinui e la netta distinzione tra permanenti e volontari, con questi ultimi in carico finanziariamente alle regioni una volta attuato il federalismo fiscale, il blocco del precariato con stop ai nuovi corsi da discontinuo e l'istituzione del servizio volontario in ferma breve.

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