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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Maglie

Trasporto ospedaliero a carico del Comune… a parole

La singolare vicenda di Oronzo De Donno, convinto a trasportare in ambulanza suo figlio a Bologna, con un viaggio a carico dell'amministrazione. Che promette, ma dopo un anno non salda il debito

MAGLIE - Le promesse si mantengono. È una legge vecchia quanto il mondo, ma si sa, in politica, esistono le eccezioni. Ma quando condizionano la vita dei comuni cittadini, già in difficoltà per vicende personali, la questione si fa molto seria. Il caso è quello del signor Oronzo De Donno, che, per necessità di salute, a causa di un intervento chirurgico di cui necessitava suo figlio, si è visto costretto nel gennaio scorso a recarsi a Bologna, presso l'ospedale Sant'Orsola di Bologna, al reparto di gastroenterologia.

All'epoca dei fatti, novembre 2009, il figlio era ricoverato presso l'ospedale di Galatina. Ottenuta la disponibilità al ricovero nelle prime ore del 4 gennaio 2010, De Donno prepara la sua famiglia al viaggio e al trasferimento in Emilia Romagna. Ma, come racconta in una lettera scritta alle istituzioni regionali, provinciali, comunali, quando ormai era tutto pronto, riceve una telefonata da una amica di famiglia, la quale insieme alla responsabile della Caritas, facente capo alla Parrocchia Immacolata di Maglie, lo informava della disponibilità di un'ambulanza della ditta locale di Meleleo Roberto, con il costo del trasporto a totale carico del comune di Maglie, sulla base di una promessa formale fatta dal sindaco di provvedere personalmente alla copertura delle spese.

De Donno, tuttavia, piuttosto scettico della promessa, si reca dal responsabile della ditta trasporti per chiedere lumi sulla questione: di risposta, Meleleo assicura di aver avuto delle garanzie personali dal sindaco. Ma, nonostante l'ennesima conferma, De Donno si dice ancora dubbioso ed imbattendosi nuovamente nella responsabile della Caritas parrocchiale, sollevando le proprie perplessità, la informa che l'avrebbe chiamata al risarcimento del danno, eventualmente subito, nel caso in cui il sindaco non avesse mantenuto l'impegno preso.

Meravigliata e quasi offesa, la signora telefona al sindaco, ripetendo le ultime parole di De Donno e ricevendo, sempre per telefono, un'ulteriore conferma circa l'impegno. Promessa ribadita telefonicamente anche allo stesso padre del ragazzo. "Con queste rassicuranti promesse - racconta De Donno - ho portato mio figlio a Bologna". Al ritorno, la ditta Meleleo presenta una fattura di 1400euro per il trasporto, che De Donno provvede subito a portare al comune. Ma qui, iniziano le sorprese: al 20 gennaio 2011, l'uomo ha ricevuto solo 500 euro (in due trance) subito consegnate a Meleleo, come acconto sulla fattura, ritirato presso la banca tesoriera del comune.

In più di un'occasione, il responsabile della ditta ha chiesto all'uomo che fosse saldato il resto del debito; De Donno così ha iniziato un via vai al Comune, in attesa di ricevere il denaro promesso. Finché lo stesso primo cittadino, "col suo solito sorriso", come evidenzia, gli ha precisato di non presentarsi più, perché la questione riguarderebbe l'amministrazione e la ditta. Ma a dicembre scorso, Meleleo ha comunicato a De Donno di non aver percepito ancora la somma mancante. De Donno accusa il primo cittadino di averlo umiliato insieme alla sua famiglia, solo perché fidatosi delle istituzioni. Una storia assurda, che meriterebbe risposte chiarificatrici.

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