Radiato da anni dall’albo degli avvocati, ma continuava a prendere incarichi

LECCE – Radiato dall’albo degli avvocati fin dal lontano 2005, con decisione del Consiglio nazionale forense della fine del 2006, di fatto eseguita nell’aprile del 2007, avrebbe continuato a fingersi legale a tutti gli effetti. Accaparrandosi incarichi. E inducendo in errore almeno due persone, cioè coloro che, con la propria denuncia, hanno fatto partire l’indagine dalla quale si è giunti alla condanna emessa a marzo e ormai definitiva, visto che l’interessato non ha presentato appello.

A essere condannato a un anno di reclusione per truffa continuata (con applicazione della continuazione e considerando anche la recidiva infranquinquennale), più risarcimento alle due parti civili, stabilito in 10mila euro ciascuno, è stato Giuseppe Carbone, 65enne di Tricase. La sentenza è stata emessa dalla giudice Roberta Maggio della seconda sezione penale del tribunale di Lecce. Le parti civili si erano costituite nel processo con gli avvocati Ivan Zeppola e Francesca Sicuro.

I casi in questione sono avvenuti fra Tricase e Scorrano. Carbone avrebbe indotto due persone a credere che continuasse a svolgere attività professionale di avvocato. Queste si erano interfacciate con lui, nel 2018, chiedendo consulenza per alcune questioni legali. E, alla fine, avevano concesso alcuni incarichi. Uno di questi riguardava l’apertura dell’amministrazione di sostegno a favore di una donna, moglie di uno dei raggirati, e di curare il pagamento degli onorari di un altro avvocato per un precedente ricorso previdenziale. L’altro, di occuparsi di una contestazione mossa verso Enel Energia.

In tal modo, Giuseppe Carbone avrebbe intascato 3mila 880 euro, senza sostanzialmente fare nulla più che scrivere una lettera a Enel Energia, per contestare una fattura di oltre 2mila e 700 euro-Presentandosi, appunto, come avvocato. La sentenza è passata in giudicato nei giorni scorsi.