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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

"Monitorare la crisi in modo permanente". La ricetta Uil per evitare il baratro

Il coordinamento territoriale del sindacato ha concentrato l'attenzione sui temi caldi del lavoro, con un occhio particolare al Salento. Il segretario nazionale Loy e il regionale Pugliese indicano le possibili strade della crescita

LECCE - Un tavolo di controllo per monitorare costantemente la crisi e studiare interventi nei confronti delle aziende e dei lavoratori: questa la proposta emersa nel corso del consiglio confederale territoriale del sindacato Uil Lecce, che si è svolto questa mattina presso l'hotel "Leone di Messapia".

Disoccupazione, economia sommersa, desertificazione industriale del territorio salentino, a partire dal comparto Tac, ma anche le proposte per la crescita emerse dal recente confronto tra sindacati e Confindustria Lecce sono stati i temi al centro dell’incontro, i cui lavori sono stati presieduti dal segretario confederale nazionale della Uil, Guglielmo Loy, e dal segretario generale di Puglia e Bari Aldo Pugliese. 

Segreatario Loy, il Paese è in piena tempesta economica. Qual è la ricetta di Uil per riparare i danni?

Indubbiamente siamo dentro una crisi fortissima che oltre a colpire indistintamente tutti i settori produttivi, penalizza le aree più deboli del Paese, scaricando i costi sulle fasce sociali già in forte sofferenza: quindi i giovani, le donne, gli anziani. La segreteria nazionale del sindacato si è attivata per promuovere interventi coraggiosi, atti ad evitare il baratro. In questo clima di incertezza politica poche misure, realizzate bene, rappresenterebbero un segnale positivo.

Quali sono le priorità dell'intervento?

Prioritario è l' abbattimento della tassazione a carico dei lavoratori dipendenti ed i pensionati, perché il crollo dei consumi sta trascinando nella crisi anche settori che prima resistevano, come il commercio. La seconda area di intervento riguarda l'investimento strategico delle risorse già esistenti.

Su quali fondi è possibile contare per rimettere in moto la crescita economica?

Innanzitutto bisogna mettere a pieno regime la spesa dei fondi europei, programmando bene gli investimenti che partiranno nel 2014. Abbiamo a disposizione ancora una parte di risorse per la scuola pubblica, la formazione, l'occupazione, insieme agli ammortizzatori sociali che rappresentano un tasto delicatissimo per migliaia di persone che rischiano di essere tagliate fuori dal circuito lavorativo.

E' possibile indirizzare una parte di queste risorse per creare nuove occasioni di impiego?

Assolutamente si. E' già in atto una forte pressione sul Parlamento italiano, non ancora governo, affinché anche in Europa si allentino i freni imposti dal famoso "patto di stabilità". Una misura "folle" in quanto gli stringenti vincoli di spesa, nell'ultimo anno, hanno impedito ai Comuni ed agli enti locali economicamente virtuosi, di cantierizzare infrastrutture e piccole opere pubbliche. Finanziando gli investimenti utili a dare ossigeno ad una parte consistente del sistema produttivo, come l'edilizia ed il settore delle costruzioni. Nel quadro generale del sistema Italia, si inserisce la sofferenza delle Regioni meridionali, a partire dalla Puglia. Il segretario regionale Uil, Aldo Pugliese, mette a fuoco le criticità del territorio e le possibili soluzioni.

Il massiccio crollo dell'occupazione e della produttività è stato sin'ora contenuto dal ricorso alla cassa in deroga. Fino a quando resisterà questo strumento di sostegno al reddito?

L'ultimo incontro con le parti sociali, tenutosi presso il ministero del Lavoro, ha sbloccato altri 130 milioni di euro che si sommano ai fondi giù erogati, garantendo alla Regione Puglia un totale di 32 milioni di euro. La tenuta degli ammortizzatori sociali in deroga è assicurata, quindi, per altri due mesi. Sino alla fine di maggio. Ma per rispondere alla richiesta di aiuto che viene dal mondo dell'impresa e dai lavoratori, è necessario trovare un altro miliardo di euro a copertura di tutto il 2013.

La battaglia per il finanziamento degli ammortizzatori sociali rischia di essere fine a sè stessa, se non è accompagnata da altre misure per la crescita?

Assolutamente si. Lo stallo economico si può superare attraverso azioni mirate allo sviluppo, con adeguati investimenti e l'utilizzo ottimale dei fondi comunitari che arrivano in abbondanza, in Puglia, perchè classificata tra le quattro regioni italiane ad obiettivo "convergenza". I cantieri di lavoro e le infrastrutture creano una serie di attività indotte: in questo modo si rimette in moto la macchina dell'occupazione e dello sviluppo.

Assecondando la vocazione del territorio, su quali settori occorre puntare?

La Puglia è una piattaforma logistica, naturale per il traffico di merci tra i Paesi del Mediterraneo. Sul suolo regionale transitano il 50 per cento dei prodotti di tutto il mondo. La Puglia deve quindi compiere il salto di qualità nel settore delle infrastrutture, potenziando porti, aereoporti, collegamenti stradali e migliorando la rete ferroviaria. Solo così diventerà un polo attrattivo per ulteriori investimenti nazionali e stranieri che purtroppo, oggi, sono pari a zero. Senza dimenticare il percorso di modernizzazione e semplificazione delle procedure burocratiche che allungano all'inverosimile i tempi di avvio dei lavori. Basti pensare che per inaugurare un nuovo cantiere, o aprire un capannone, un imprenditore può attendere anche un anno e mezzo.

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