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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Un corpo bruciato, fori in testa: misterioso omicidio

Macabra scoperta a Casalabate. Il corpo di un 45enne di Torchiarolo trovato da un uomo che stava ripulendo le sterpaglie. Quattro fori sulla fronte, gli arti bruciati. Assassinato altrove e portato lì

CASALABATE - Nel centro di Casalabate, il mercatino della domenica mattina, con le famigliole tra le bancarelle in cerca di prodotti agroalimentari da portare all'ultimo momento sul tavolo di casa, a pranzo.

A pochi metri più in là, a ridosso del mare, nel ginepraio di viuzze che rimandano alle varietà di specie ittiche, tra la nebbiolina che il sole tiepido inizia a spazzare, in via Pesce Luna, angolo con via del Riccio, il cadavere semi carbonizzato di un uomo, nudo, riverso per terra. Lì, in fondo, oltre la strada principale, il mare blu. Piatto.

Contrasto di immagini che stridono in questo Salento dove l'allarme criminalità resta sempre alto e il 2011 comincia con un misterioso omicidio.

La macabra scoperta al confine fra la provincia di Lecce e quella di Brindisi, fatta da una persona che ha una residenza estiva in zona. L'uomo era andato a fare pulizie dalle sterpaglie e mentre si trovava all'opera, intorno alle 8,30, sul campetto incolto che sorge a ridosso delle case, s'è trovato di fronte il corpo mezzo bruciato, con il volto parzialmente devastato da alcuni colpi, steso per terra a pancia in giù. Ed ha subito telefonato ai carabinieri.

Il cadavere è di Antonio Ingrosso, 45enne, di Torchiarolo. Fabbro, con un'attività nel comune che sorge in provincia di Brindisi, incensurato, era scomparso nel nulla fin dal pomeriggio di venerdì 7. A Torchiarolo era stata trovata la sua auto, con il cellulare nell'abitacolo. Ma di lui, più nessuna traccia.

In via Pesce Luna sono intervenuti immediatamente i militari del nucleo investigativo di Lecce, comandati dal capitano Biagio Marro, e del nucleo radiomobile di Campi Salentina, competente per territorio, coordinati dal capitano Simone Puglisi. Per una prima ispezione sul cadavere è stato chiamato il medico legale Alberto Tortorella. Sul posto, anche il sostituto procuratore Giovanni Gagliotta.

Una cosa appare certa: s'è trattato di un omicidio. Su questo non vi sono dubbi fin dal primo momento, anche se non è chiaro quale sia l'arma usata. Sulla fronte dell'uomo ucciso vi sono quattro fori, ma ancora non è evidente se siano imputabili a proiettili (la tesi più accreditata) o a qualche oggetto contundente, anche perché nelle immediate vicinanze del corpo, non sono stati trovati bossoli.

Gli inquirenti, per ora, hanno repertato alcune pietre sporche di sangue, rinvenute intorno al cadavere. Plausibile credere che quelle tracce le abbia lasciate proprio il cadavere dell'uomo, mentre veniva trascinato per terra dai suoi aguzzini dopo essere stato scaricato dall'auto con cui era stato trasportato a Casalabate.

Addosso la vittima non aveva documenti d'identità, ma il sindaco di Torchiarolo, Giovanni Del Coco, che conosceva bene Ingrosso, essendo lontano parente, giunto sul posto dopo avere saputo della notizia, vistolo in volto, ha spiegato agli investigatori che quel corpo martoriato era proprio del 45enne. Ma non è del tutto chiaro a quando possa farsi risalire la morte. Gli investigatori, però, escludono che l'uomo sia stato ucciso nel luogo del ritrovamento.

Oltre ai fori in testa, porta, infatti, bruciature su gambe e braccia, ustioni di primo, secondo e terzo grado. Ma intorno, fra le sterpaglie, non vi sono segni di piccoli incendi. Dunque, è presumibile che, dopo un tentativo di bruciarlo, sia stato trasportato lì nella serata di ieri, forse con un'auto. E che il luogo dell'esecuzione sia stato, quindi, un altro. Sulla schiena, sono stati trovati fango e terriccio, forse sabbia. I militari hanno battuto la litoranea, ma al momento non hanno trovato particolari che riconducano ad una esecuzione sull'arenile.

A Casalabate, zona di mare, con abitazioni prevalentemente estive, risiedono, comunque diverse persone anche d'inverno. Ma non sembrano esservi testimoni di quanto avvenuto. D'altro canto, la marina, nei mesi invernali, si popola principalmente la domenica, quando ospita il mercato in centro. Il corpo è stato trasportato presso l'ospedale "Vito Fazzi" di Lecce per l'autopsia che dovrà spiegare come il fabbro 45enne sia stato assassinato.

Resta ad ogni modo per il momento mistero fitto sul movente dell'omicidio. Ingrosso, sposato e padre di una ragazza di 25 anni, non aveva mai avuto a che fare con la giustizia. Il sindaco di Torchiarolo, ha infatti tenuto a dire a dire che la vittima era una brava persona, un lavoratore dedito alla sua attività e alla famiglia.

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