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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Una class action per i detenuti del carcere di Lecce

Iniziativa da parte di "Nessuno Tocchi Caino" per denunciare le condizioni di vita all'interno del carcere Borgo San Nicola di Lecce: due azioni collettive promosse per restituire dignità ai detenuti

LECCE - Una class action per i detenuti del carcere di Lecce: è questa l'iniziativa lanciata dall'associazione "Nessuno Tocchi Caino" per denunciare i dati e le condizioni di vita all'interno di Borgo San Nicola, luogo che figura al primo posto nella triste classifica nazionale del "sovraffollamento carcerario". I detenuti presenti sono circa 1.500, quasi 900 in più della "capienza regolamentare" e oltre 400 rispetto anche a quella considerata "tollerabile".

Nei locali destinati al pernottamento, di neanche 12 metri quadri, previsti per ospitare un solo detenuto, se ne trovano tre su letti a castello a tre piani. Il paradosso è che, tenendo conto dello spazio occupato dai servizi igienici e delle suppellettili, ogni detenuto disponga di fatto di una superficie media di appena 1,75 metri quadrati di spazio calpestabile: è come se il singolo detenuto possa muoversi per la cella solo quando gli altri due sono stesi sul letto.

Sono state presentate in mattinata due "azioni collettive": la prima, portata avanti dell'avvocato Alessandro Stomeo, contro l'amministrazione penitenziaria per trattamento disumano e degradante, con cui si richiede un risarcimento del danno morale e fisico subito; la seconda, dei Radicali rivolta al magistrato di sorveglianza perché provveda all'adozione delle misure necessarie ed urgenti dirette ad eliminare le violazioni dei diritti dei detenuti nel carcere leccese.

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