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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Università, rischio paralisi per l'incertezza economica

Consiglio di amministrazione incerto senza garanzie sui finanziamenti e sugli effettivi tagli causati dalla riforma Gelmini. Previsto il 10 per cento in meno sulle indennità il gettone di presenza

LECCE - L'incertezza derivante dalle imprevedibili conseguenze dell'attuazione della riforma Gelmini inizia a far sentire i suoi effetti nella gestione dell'Università. Nel consiglio di amministrazione svoltosi questo pomeriggio presso il rettorato dell'ateneo salentino, proprio per questo motivo si è stati costretti a rimandare uno dei punti all'ordine del giorno, riguardo l'indennità e il gettone di presenza percepiti dai componenti degli organi universitari.

Al momento attuale infatti, non solo non è possibile un adeguamento in positivo delle indennità, ma è prevedibile che dal prossimo gennaio, ci sarà un ulteriore decurtamento del 10% rispetto alle cifre attuali. Segno palese della problematicità della situazione, è il fatto che il rettore in prima persona abbia già rinunciato alla proprio indennità per non gravare ulteriormente in questo difficile contesto.

Alberto Antonio Capraro, rappresentante degli studenti del Cda, ha sottolineato il rischio di paralisi delle attività amministrative: senza conoscere l'entità dei fondi statali che verranno stanziati per l'università "non si può fare una seria previsione di bilancio e la programmazione finanziaria diventa impossibile". In poche parole, ben pochi progetti possono trovare felice approvazione senza che via sia certezza del budget a disposizione.

In ogni caso, per gli studenti vi è qualche buona notizia: sono stati infatti incrementati i fondi per favorire la mobilità degli studenti con ulteriore borse di studio inerenti al progetto Erasmus. Paradossalmente, è un'opportunità che gli studenti salentini non sfruttano al massimo, tanto che spesso i bandi per l'assegnazione delle stesse borse vengono riaperti dopo la scadenza per la scarsità delle domande.

Studenti divisi tra mobilitazioni e preoccupazione per esami a rischio

Come alcune associazioni studentesche avevano preannunciato, la protesta in corso da parte dei ricercatori sta comportando conseguenze negative sugli studenti. In particolare, gli studenti dei corsi di laurea in ingegneria alla vigilia del consiglio di facoltà, hanno deciso di riunirsi per fare fronte comune rispetto alle decisioni che verranno prese in merito al recupero del mese di lezione andato perso. In una nota di invito all'assemblea, le associazioni Freccia e Udu ribadiscono che "accorciando tutti i periodi d'esame, si finirebbe con lo sconvolgere tutti i piani degli studenti rimasti indietro e si rischia che anche gli studenti più virtuosi si trovino impossibilitati a sostenere gli esami del nuovo semestre".

L'assemblea svoltasi oggi presso l'edifico "La Stecca" all'Ecoteckne, sede della facoltà, ha elaborato una forma di compromesso fra durata delle lezioni e periodo di esami che domani sarà posta al vaglio del consiglio in vista di eventuale approvazione.

Anche l'associazione "Obiettivo studenti" manifesta il suo aperto dissenso in merito alle modalità di protesta messe in atto: "una modalità di protesta che per difendere l'università lede fortemente la didattica e impedisce l'esercizio del diritto di insegnare e di imparare (che è il cuore stesso della vita universitaria) reca in sé una forte ed insanabile contraddizione".

In ateneo in ogni caso proseguono le riunioni del coordinamento "Uniti contro la crisi" organizzate dall'Udu. Per il giorno 30 ottobre, l'Uds organizza una fiaccolata in difesa della scuola e dell'università pubblica, che partirà alle 19 dal palazzo "Codacci-Pisanelli".

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