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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Vernole

Vernole, campo sportivo: prosciolti sindaco e dirigente

Il sindaco Mangione è stato prosciolto dalle accuse di abuso ed omissione di atti d'ufficio per la gestione del campo sportivo comunale. Archiviata anche la posizone dell'ex dirigente De Giorgi

LECCE - Il sindaco di Vernole, Mario Mangione, è stato prosciolto dalle accuse di abuso ed omissione di atti d'ufficio per la gestione del campo sportivo comunale. Archiviata anche la posizione del'ex dirigente dell'ufficio tecnico comunale, Giovanni De Giorgi, in quanto non più in carica all'epoca dei fatti. Il primo cittadino era difeso dall'avvocato Andrea Mangione, il dirigente dall'avvocato Francesco Calabro.

L'inchiesta era partita a seguito di una querela inoltrata alla Procura della Repubblica il 29 ottobre del 2009 dal presidente dell'Unione sportiva Vernole, Luigi Turco, il quale segnalava la presunta esistenza "di non pochi reati, tra cui in particolare il reato di abuso d'ufficio ed il reato di omissione di atti d'ufficio". L'impianto, di proprietà comunale, era stato a suo tempo affidato al presidente per quindici anni con un rimborso di 5mila e 700 euro annui. Dopodiché, il Comune è rientrato nella disponibilità dell'immobile. Il sindaco Mangione nel 2009 ha poi consentito al neo-costituito gruppo sportivo Atletico Vernole Asd, e nel 2010 alla stessa Us Vernole, l'utilizzo della struttura comunale per fini ludico-sportivi.

Con un provvedimento del 27 maggio, 2010 il sostituto procuratore Giuseppe Capoccia aveva chiesto l'archiviazione del primo esposto penale sottoscritto da Turco contro il sindaco Mangione che, nel frattempo, era stato sottoposto ad indagini per abuso d'ufficio e omissione di atti. Contro il provvedimento, Turco, assistito dall'avvocato Esmeralda Porcari, ha presentato a luglio del 2010 un atto di opposizione, aggiungendo, rispetto a quanto già denunciato in precedenza, anche la presunta "sussistenza di rapporti di cointeressenza tra il Mangione ed i rappresentanti dell'Atletico Vernole Asd".

L'avvocato Mangione, difensore del primo cittadino, nel corso dell'udienza del 16 dicembre 2010, ha illustrato al giudice le procedure amministrative poste in essere nell'utilizzo dell'impianto sportivo facendo rilevare come la condotta del sindaco sarebbe stata trasparente. Il 27 dicembre il giudice, Antonia Martalò, avendo rilevato che "nessun profilo di irregolarità, che abbia rilevanza penale, può rinvenirsi nell'operato del sindaco" ed ancora che "l'evolversi della vicenda è avvenuto nella massima trasparenza e previa adozione dei legittimi atti amministrativi" e dunque "nessuna censura può essere, pertanto, mossa", ha dichiarato inammissibile l'opposizione di Turco.

"E' da tempo - afferma Mario Mangione - che sono oggetto di numerosi esposti in sede amministrativa, civile e penale volti a fiaccare la determinazione e l'impegno che pongo nell'attività a servizio della comunità locale, dalla quale sono stato chiamato a svolgere il ruolo di sindaco con ampio consenso; simili tentativi per stancarmi, che nulla hanno di politico, già perseguiti in tante altre occasioni, giudizi di vario grado sull'accesso agli atti, querele relative alla vicenda del palazzo di Strudà e tante altre, sono risultati vani. Proseguirò con immutata determinazione ed impegno, unitamente al gruppo di maggioranza, l'azione di governo del territorio che, piuttosto che di liti, contenziosi e cattiverie, abbisogna, soprattutto in questo difficilissimo periodo, di riflessioni pacate e serene".

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