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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca Lizzanello

Minacciava la convivente per non denunciare le violenze: “Ho squartato vivo il bambino”

Il giudice Angelo Zizzari ha mandato al banco degli imputati un 41enne che fino al novembre del 2020 avrebbe picchiato la donna con cui aveva una relazione, anche quando era in dolce attesa

LIZZANELLO - Si sarebbe appigliato a qualsiasi pretesto, come quello di una variazione al volume della suoneria del suo telefono cellulare, pur di prendere la convivente a calci su tutto il corpo e pugni in testa, o puntarle un coltello in faccia e costringerla a rapporti sessuali.

Nulla avrebbe bloccato la sua violenza, neppure il fatto che la donna fosse in dolce attesa o che in casa ci fossero i figli minorenni. Anzi, questi sarebbero stati usati per farle pressioni e indurla in più circostanze a non denunciare. Come quel giorno in cui, la malcapitata raggiunse il balcone per chiedere aiuto e lui la raggiunse riferendole falsamente di aver squartato vivo il figlio e facendola così rientrare, o quando avrebbe affermato “da qui non esce più vivo nessuno”. 
Ora quest’individuo, un 41enne di Campobasso, che si trova in carcere per altra causa dovrà preparasi a un processo per maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale nel Tribunale di Lecce, poiché i fatti sarebbero accaduti a Merine, frazione di Lizzanello, fino al novembre del 2020.
A disporre il rinvio a giudizio è stato ieri il giudice Angelo Zizzari, all’esito dell’udienza preliminare in cui l’uomo era difeso dall’avvocato Massimo Lucio Astore. 
 

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