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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Violenze su una 14enne? Due leccesi rischiano processo

Il racconto della vittima è stato sigillato con un incidente probatorio in cui la ragazzina ha confermato i rapporti sessuali consumati con i due leccesi arrivati a Bologna per un periodo di vacanza

Un'ora e mezzo di serrato interrogatorio per blindare attraverso un incidente probatorio il racconto della giovane 14enne violentata, secondo la Procura di Bologna, da due giovani leccesi giunti nella città delle due Torri per trascorrere un periodo di vacanza nell'agosto scorso. Una ricostruzione frammentaria, piena di buchi neri e di passaggi in cui la minorenne ha mostrato forti incertezze su come sia realmente scivolata la serata "incriminata". L'interrogatorio si è svolto presso la Comunità "Il Faro" davanti al gip Michele Guernelli. Erano presenti anche il pubblico ministero Antonella Scandellari, (titolare dell'indagine) e la psicologa Anna Maria Capponcelli al fine di evitare momenti di emotività incontrollata della giovanissima, accompagnata dai propri genitori.

La 14enne avrebbe ricostruito i tasselli di quella giornata in maniera confusionaria con parecchi salti nel buio. Ha raccontato di aver conosciuto i due leccesi in via Zamboni, di ricordare i loro nomi. E in quella stessa serata avrebbero bevuto in diversi pub del centro di Bologna, non ricordando, però, se fossero stati i due amici leccesi ad offrire i continui drink. La ragazzina ha ammesso di aver effettivamente alzato il gomito e di aver trascorso il resto della serata un po' brilla. Poi il vuoto. La presunta vittima delle molestie, durante l'interrogatorio, ha raccontato al gip (che ha condotto le danze più del pubblico ministero) di essersi ritrovata nei giardini del Guasto ((così si chiama il quartiere dove è avvenuto il fatto),) e di aver allertato i carabinieri in evidente stato confusionale.

Sulle modalità della presunta violenza sessuale subita è rimasta alquanto vaga. Avrebbe ammesso un rapporto consumato con i due leccesi, ma non avrebbe confermato di essere stata presa con la forza né, nel contempo, di essere stata consenziente. Ora ci vorranno trenta giorni per la trascrizione della testimonianza. Successivi ci sarà la chiusura delle indagini, con il probabile rinvio a giudizio dei due leccesi. Per le indagini condotte dalla Procura di Bologna, S.V. di 19 anni e P.R., 20enne, quest´ultimo imprenditore in erba, entrambi incensurati e indagati a piede libero, avrebbero prima stordito con i superalcolici, in giro nei locali di Bologna, e poi avrebbero abusato insieme, con violenza, della loro giovanissima compagna. Sul loro capo pende la pesante accusa di violenza sessuale di gruppo.

I presunti stupratori, che si erano recati nella capitale emiliana per un breve periodo di vacanza, si sarebbero giustificati opponendo la consensualità della ragazzina. Secondo quanto riferiscono le fonti investigative della polizia di Bologna, i due leccesi avevano conosciuto le due amiche nel quartiere universitario e assieme avevano deciso di passare la serata di sabato nei pub della città. Qui, secondo l'accusa, avrebbero spinto la più piccola a bere superalcolici sino a stordirla del tutto. In quelle condizioni, poi, mentre l'altra ragazza si allontanava, la minorenne sarebbe stata trascinata in un piccolo parco e lì violentata più volte e contemporaneamente dai due giovani. Tra l'altro l'mica nella fase delle indagini preliminari non è stata ancora ascoltata. Una perizia medica sulla ragazzina eseguita nell'ospedale "Maggiore" avrebbe accertato il rapporto. Sempre secondo gli investigatori bolognesi i due leccesi dopo essersi divertiti avrebbero abbandonato la loro vittima nel giardino del Guasto in uno stato di assoluta incoscienza per l'alcol ingerito e per le violenze subite.

A trovarla mentre vomitava e non riusciva neanche a reggersi in piedi è stato un passante che l'ha soccorsa chiamando il 118. Prima ai sanitari e poi alle forze dell'ordine, la piccola violentata avrebbe raccontato con difficoltà quanto le era successo. Da qui l'avvio delle indagini e la ricerca dei due responsabili che sono stati immediatamente rintracciati grazie alla testimonianza della sua amica che seppure alticcia è riuscita a dare le indicazioni che servivano. P.R. è difeso dal penalista Giuseppe De Luca, mentre l'avvocato Paola Scarcia del Foro di Lecce assiste S.V.

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