Comparto pesca: barche ferme, la protesta continua
L'agitazione contro il "caro gasolio" non accenna a placarsi, anche dopo l'incontro con il ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia. A Gallipoli si sta pensando di organizzarsi per un corteo
L'agitazione continua. Sarà crisi? Anche oggi i motopescherecci e le motobarche sono rimasti attraccati alle banchine. Le marinerie del comparto marittimo di Gallipoli, che comprende Porto Cesareo, Leuca ed Otranto, proseguono nella loro protesta contro il caro-gasolio, anche dopo l'incontro con il ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia, durante il quale è emerso l'impegno a varare un pacchetto di misure anticrisi da coordinarsi con quelle che dovrebbero essere emanate dall'Unione europe. La diffusione della protesta è di tale portata che stata avanzata la richiesta al ministero delle Politiche agricole e forestali della creazione di un'unità di crisi per fronteggiare l'emergenza.
A Roma sono stati interrotti i rifornimenti al mercato ittico all'ingrosso della capitale e si teme la stessa sorte per Milano, mentre a Viareggio si è tenuto un corteo di protesta. I pescatori salernitani hanno partecipato a un sit-in di protesta rallentando notevolmente le operazioni di carico e scarico al mercato ittico nell'area industriale per evidenziare il fatto che i gestori del mercato ittico di Salerno si riforniscono di prodotti ittici da tutti i Paesi del Mediterraneo e non, al minimo costo ed il più delle volte con scarsi controlli sanitari, spacciandoli per prodotti locali.
A Mola di Bari resta chiuso il mercato ittico, identica situazione anche a Termoli, con stato di agitazione permanente e continue riunioni anche a Manfredonia. Fermo tutto l'alto Adriatico. Inoltre, folte rappresentanze delle marinerie dell'Adriatico, del mar Ligure e del Tirreno sono in partenza alla volta di Bruxselles, dove si incontreranno, assieme ai colleghi degli altri Paesi europei, per un'assemblea collettiva continentale della pesca. Tornando a Gallipoli, si respira area di mobilitazione e si registrano voci sempre più insistenti di un corteo che si dovrebbe tenere in settimana a Gallipoli o a Lecce.
A Roma sono stati interrotti i rifornimenti al mercato ittico all'ingrosso della capitale e si teme la stessa sorte per Milano, mentre a Viareggio si è tenuto un corteo di protesta. I pescatori salernitani hanno partecipato a un sit-in di protesta rallentando notevolmente le operazioni di carico e scarico al mercato ittico nell'area industriale per evidenziare il fatto che i gestori del mercato ittico di Salerno si riforniscono di prodotti ittici da tutti i Paesi del Mediterraneo e non, al minimo costo ed il più delle volte con scarsi controlli sanitari, spacciandoli per prodotti locali.
A Mola di Bari resta chiuso il mercato ittico, identica situazione anche a Termoli, con stato di agitazione permanente e continue riunioni anche a Manfredonia. Fermo tutto l'alto Adriatico. Inoltre, folte rappresentanze delle marinerie dell'Adriatico, del mar Ligure e del Tirreno sono in partenza alla volta di Bruxselles, dove si incontreranno, assieme ai colleghi degli altri Paesi europei, per un'assemblea collettiva continentale della pesca. Tornando a Gallipoli, si respira area di mobilitazione e si registrano voci sempre più insistenti di un corteo che si dovrebbe tenere in settimana a Gallipoli o a Lecce.