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Distretto turistico del Salento ai banchi di partenza. Firmato il protocollo

La bozza del progetto, che dovrà essere approvata dal ministero, ha trovato larga adesione. Oggi la firma in prefettura da parte dei sindaci, delle associazioni di categoria e dei sindacati. Semplificazione normativa, agevolazioni fiscali e zona a “burocrazia zero” sono le principali novità

LECCE – L’intesa per la creazione del distretto turistico del Salento si allarga a tutti i Comuni: non solo i 28 costieri, così come sembrava in un primo momento, ma anche i municipi dell’entroterra. Il progetto, presentato dal prefetto di Lecce già il 12 ottobre, è stato formalizzato oggi con la firma di un protocollo da parte di tutti gli attori del territorio: istituzioni, enti locali, Camera di commercio, associazioni di categoria ed organizzazioni sindacali. L’idea di base, cioè quella di rilanciare l’economia salentina sfruttando l’opportunità perché le imprese del settore godano di sgravi fiscali, agevolazioni ed infrastrutture nuove di zecca, ha trovato una condivisione su larga scala, ed è riuscita a farsi strada valicando le tradizionali opposizioni di interessi tra associazioni datoriali e parti sociali.

Tutti d’accordo, dunque. Nella prefettura di Lecce, questo pomeriggio, è stata posata la prima pietra di un progetto che, entro il 31 dicembre, dovrà sbarcare sul tavolo del ministero dei Beni pubblici e del Turismo per ottenere l’approvazione definitiva. Lo scopo del distretto è innanzitutto quello di riqualificare e dare nuovo impulso all’offerta turistica locale: nel quadro complessivo dell’economia del turismo, imprescindibile è anche lo sviluppo di tutti i settori collaterali, migliorando la qualità e l’organizzazione dei servizi.

Il primo beneficio che ne potranno trarre le imprese è garantito dalla costituzione del distretto come “zona a burocrazia zero”, intesa come un’area in cui i lacci della burocrazia sono allentati proprio al fine di agevolare il lavoro di squadra. La “rete” tra le aziende che si occupano dell’offerta turistica, infatti, permetterà di creare nuova occupazione, generare occasioni di investimento e sostenere la competitività sul mercato. L'iniziativa della prefettura, inoltre, consentirà di semplificare il rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione e potrebbe rappresentare un modello per le altre province della regione.

“Il progetto prevede altre due tappe: il passaggio in conferenza dei servizi e poi, mediante il decreto istitutivo, l’intero Salento, senza delimitazioni alcune, diventerà zona a burocrazia zero. In questo modo cittadini ed imprese potranno godere delle benefici legati alla semplificazione normativa – ha spiegato il prefetto Claudio Palomba -. Il secondo aspetto è legato alle agevolazioni fiscali e di accesso al credito garantite a quelle imprese che lavorano in rete, cioè in sinergia tra loro. Inizieremo a lavorare sulle linee guida immaginando i primi progetti pilota che godranno di finanziamenti e siamo fiduciosi che tutte queste iniziative saranno utili a rilanciare l’economia del territorio”.

(Video: le dichiarazioni di Emliano)

 "La costituzione del distretto turistico - ha dichiarato il presidente della Regione, Michele Emiliano che ha sottoscritto la bozza insieme ai 97 Comuni ed alle 41 associazioni di categoria - è in una fase abbastanza avanzata: finalmente cominciamo a ragionare sul turismo per aree vaste, coinvolgendo i sindaci e tutti gli operatori del settore. È un lavoro non facile, ma molto fruttuoso, perché il patrimonio straordinario che il Salento costituisce va salvaguardato con l'organizzazione”.

“Noi abbiamo bisogno di ordine, di legalità, di una gestione adeguata delle risorse idriche e del ciclo dei rifiuti, di strutture sanitarie che siano misurate sulle presenze turistiche e non solo sui residenti – ha aggiunto - . Un'infinità di elementi che trasformano una moda, sia pure bellissima, in una permanente capacità di questa terra di essere turistica a livello industriale. Siamo convinti che, nei vari livelli di questa grande catena, i nostri giovani possano trovare buona occupazione e sviluppo. Ci sono un'infinità di figure professionali appassionanti che possono essere compatibili anche con mestieri tradizionali".

Il presidente ha concluso con un impegno forte a vigilare sull’allocazione delle future risorse “non su base clientelare, ma in maniera condivisa e trasparente”. Le regole, stabilite per tempo, non saranno soggette ad accordi sottobanco: condizione imprescindibile per garantire che tutte le imprese lavorino in condizioni di assoluta legalità, considerato l’alta appetibilità del settore per tutte le organizzazioni di stampo criminale.

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