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Gruppo Palumbo, mobilità per 63 operai edili. Insorgono i sindacati

L’azienda Leadri srl ha annunciato gli esuberi. Cgil, Cisl e Uil: “Non si può giocare così su vite e speranze delle persone. Ammortizzatori sociali in scadenza il 25 gennaio. Chiediamo l’interessamento delle istituzioni”. Lunedì incontro in Provincia

LECCE – Durante l’assemblea con i lavoratori, venerdì 17 gennaio mattina presso la sede dell’azienda a Sternatia, il timore e la tensione tra i lavoratori era evidente: le organizzazioni sindacali Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil infatti, dopo la lunga e dura battaglia per la cantierizzazione delle opere più grandi (tratto stradale Maglie-Otranto e strada regionale 8) su cui il gruppo Palumbo prospettava la riattivazione delle maestranze, ora devono confrontarsi con una scelta dell’azienda Leadri Srl definita “inaccettabile”.

L’azienda ha infatti annunciato la scorsa settimana, durante un incontro in Confindustria con le parti sociali, di voler procedere con l’avvio della mobilità per 63 lavoratori, ritenuti in esubero.

I sindacati di categoria hanno espresso una forte preoccupazione per l’atteggiamento dell’azienda che si è dimostrata rigida rispetto a questa decisione, tanto da indurli a rifiutare l’accordo proposto in Confindustria per richiedere che si passi alla seconda fase della procedura di licenziamento collettivo che prevede l’incontro nella sede della Provincia di Lecce convocato per lunedì 20 gennaio.

Il percorso lavorativo di questi operai edili, del resto, è sempre sembrato piuttosto accidentato. Dopo l’avvio dei cantieri del tratto Maglie-Otranto della strada statale 16 e della Regionale 8, i lavoratori speravano infatti che la loro situazione occupazionale avesse riconquistato una certa stabilità. Ma le prospettive ora si stanno rivelando di tutt’altro tenore.

“Riteniamo ingiusto che si continui a giocare sulle vite e sulle speranze delle persone – hanno commentato i segretari Alessio Colella, Donato Congedo e  Paola Esposito - . Per questo auspichiamo che all’incontro di lunedì prossimo in Provincia si possano individuare delle soluzioni che scongiurino ulteriori disagi ai lavoratori e soprattutto gravi ripercussioni sul già sfilacciato tessuto sociale del territorio”.

La situazione si sta rivelando particolarmente grave anche alla luce del fatto che gli ammortizzatori sociali, che ancora sostengono il reddito per decine di lavoratori delle aziende del Gruppo Palumbo, scadranno il prossimo 25 gennaio: “Chiediamo per questo che tutte le istituzioni del territorio, in particolare Regione, Provincia e Parlamentari, intervengano per evitare a 63 famiglie di precipitare nel baratro della disoccupazione”, hanno concluso i tre referenti di Cgil, Cisl e Uil.

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