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Economia

Il futuro dell'economia? Non solo Tac, ma anche nautica

Tavolo tecnico a Palazzo Adorno, tra Provincia, sindacati e associazioni per discutere del rilancio della produzione nei settori tradizionali ma anche del rafforzamento di altri comparti

LECCE - "Quello di oggi rappresenta un incontro propedeutico per il rilancio del mondo del lavoro nel Salento. Mentre già alcuni tra i settori sembrano un po' meno neri, a tratti incoraggianti, diviene ora necessario intensificare l'impegno che in questi ultimi due anni la Provincia di Lecce ha attivato in sinergia con le associazioni sindacali e di categoria, nel tentativo di lenire alcune emergenze e criticità di questa crisi economica".

Ha esordito così il presidente Antonio Gabellone nella tavola rotonda che, questa mattina, ha visto non solo la presenza dei rappresentanti sindacali del territorio, ma anche di quelli delle principali associazioni di categoria leccesi. Tutti intenzionati a ridisegnare, con contorni più netti e definiti, l'attuale scenario lavorativo dei salentini. Molti dei quali disoccupati, cassintegrati o in mobilità. Un insieme di considerazioni "interforze", espresse attorno ad un tavolo fondamentalmente collaborativo, che ha rappresentato il sequel dell'incontro precedente, lo scorso 26 luglio.

Una riunione più ricognitiva che risolutiva, che precederà una sorta di esame dettagliato della situazione del tacco per intercettare quelle aziende del territorio disposte ad aderire all'accordo di programma finanziato nell'ambito del Cipe. Con la priorità per i lavoratori in esubero, ex dipendenti Filanto ed Adelchi in primis. Alcuni dei quali refluiti in altre aziende "senza che gli ex operai del calzaturiero siano stati in realtà formati in vista di queste nuove mansioni", fanno sapere all'unisono i rappresentanti di Cisl, Cgil, Uil presenti al tavolo tecnico.

Pragmatica, diretta l'idea di Antonio Corvino, di Confindustria Lecce: se il settore tessile, come quello dell'abbigliamento e del calzaturiero, sta subendo i contraccolpi di questa congiuntura sfavorevole, perché non potenziare comparti già esistenti che vantano, di fatto, un vasto bacino di sviluppo come quello dell'agroalimentare e del turismo? "Premesso che nel Salento imprese come i cappellifici non solo stanno resistendo con tutte le loro forze, ma ricominciano lentamente ad investire e d assumere, perché, non cominciare a pensare allo sviluppo della nautica?" ha dichiarato.

Una possibile futura chiave di sviluppo di un territorio che vanta la vicinanza con la provincia di Taranto, alla quale - stando alle parole conclusive di Gabellone e dell'assessore alle Politiche del lavoro, Ernesto Toma - "saremo sempre più vicini grazie agli investimenti infrastrutturali che stanno coinvolgendo un po' tutte e tre le province meridionali della Puglia".

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