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Cultura Nardò

Baccassino, l'antidoto a "La Free del Lunedì Mattina"

Andrea Bacccassino, l'autore di "Alzamene il Brodo", "Ungi L'augurio" e "Pure le Pulci hanno Sky" si concede in una intervista a LeccePrima e parla della sua ultima fatica

Andrea Baccassino, "cabarettista per mestiere e per diporto, autore, scrittore (volendo)", dice lui. Un mito, diciamo noi, anche se per "Bacca" l'appellativo sembra "un po' troppo".
Eppure le sue migliori cover sanno sgomitolare suggestioni "frisella e pomodoro" sotto Porto Selvaggio, innescare scoppiettanti risate "liberal scic" e piace che tutto questo accada con una vena ironica mai banale e lontana dalla volgarità.

Scrive nella sua biografia: "Correva l'anno di grazia 1973, era un martedì abbastanza vicino alla santa Pasqua. Aprile, 10. Verso le cinque di mattina gli uccelli cinguettavano e compare Gigi metteva in moto il Vespone 250. Qualcuno uscì correndo in strada, bussò freneticamente al finestrino della Fiat 850 verdone di papà e disse: ‘È nato! È nato!' Papà si svegliò e biascicò: ‘Non poteva aspettare un altro paio d'ore?'

Baccassino, Alzamene il Brodo e Ungi L'augurio nel 2003, Pure le Pulci hanno Sky, nel 2005 e adesso La Free del Lunedì Mattina. Quattro capolavori dove il dialetto si sposa felicemente con la musica delle più belle canzoni di tutti i tempi. Ma possiamo trattare questi pezzi come autorevoli cover?

"Beh, solo i primi due cd contengono cover, gli ultimi due contengono brani originali di cui ho scritto i testi e composto le musiche. Poi. capolavori. andiamoci piano. Io più che altro mi diverto, mi diverto a scrivere testi. Anzi per la precisione mi diverte moltissimo raccontare storie. Se poi lo faccio su musiche mie o su musiche già famose, questo in realtà è solo un caso, un incidente di percorso".

"Mescio ti qualità, certamente" (Ungi L'augurio), alias "Cerco un centro di gravità permanente", è di una spontaneità disarmante. A tratti quasi commovente. Per non parlare di "Tu mi rubbi l'andita" ("Tu mi rubi l'anima") di Alzamene il Brodo: perché ricorre spesso nelle tue canzoni la manovalanza edilizia?

"In quelle canzoni (e in tutte quelle in cui si parla di edilizia) entra in ballo l'elemento autobiografico. Mio padre è stato intonacatore (e ancora si dà da fare con scudo fracasso e cucchiara.) e spesso da piccolo mi ritrovavo sui cantieri con lui ad aiutarlo. Inoltre il lavoro in edilizia come quello in campagna era uno dei più diffusi negli anni in cui si è formata la mia creatività. Per me quindi è normale, spontaneo, parlare di intonacatori".

Un altro componimento che rimarrà ai posteri di Baccassino è "Mescia Gina Abate" ("Ungi L'augurio"), che si sviluppa sulle musiche dei mitici Police di "Message in a bottle". Quanto sono reali i personaggi che poi entrano nelle tue canzoni?

"Non sono personaggi realmente esistenti, ma di certo sono ritratti mettendo insieme pezzi di tanti personaggi che esistono davvero. Basta passeggiare per una qualsiasi delle cittadine del Salento per incontrare Mesciu Lelè su un'impalcatura o Ucciu in mezzo alla campagna. O Mescia Gina Abate intenta a cucire un paio di pantaloni. Proprio qualche giorno fa mi hanno detto che una Mescia Gina Abate esiste davvero! Ma è una notizia tutta da confermare..."

Hai mai pensato di far ascoltare le tue cover ai veri autori delle canzoni che hai preso loro in prestito? Cosa pensi che direbbero di te se le ascoltassero?

"A me non direbbero nulla. Ma direbbero qualcosa ai carabinieri".

Non so se l'hai capito, ma stiamo cercando di tracciare il profilo di Andrea Baccassino attraverso le sue opere. E allora: "Una vita sul divano" in "Pure le Pulci hanno Sky". Lì dentro c'è forse tutta una generazione. Sei d'accordo?

"Sono assolutamente d'accordo. C'è la generazione di noi trentenni cresciuti a pane e Uomo Tigre, noi che ci siamo innamorati di Lamù e di Margot (l'amica tettona di Lupin, per quei pochi che non la ricordano), noi che a finecartone animato uscivamo per strada per emulare le gesta di Holly e Mark Lenders. Nel mio spettacolo teatrale "Che sto passando" c'è una lunga scena dedicata al racconto del "come eravamo" in quegli anni lì. Anzi, l'estate scorsa ho scritto uno spettacolo ("Cartoni Animati Giapponesi") interamente dedicato a quegli anni lì, quelli a cavallo tra i mitici '70 e i super-trash '80".

E adesso veniamo al tuo ultimo successo, "La Free del Lunedì Mattina". Come nasce questo cd e perché la scelta è caduta su un successo degli anni Settanta?

"La lavorazione di "La Free" è stata piuttosto lunga, è durata circa sei mesi. E nel corso dei mesi il progetto si è trasformato moltissimo. Se vado a riguardare i miei primi appunti mi rendo conto di quanto sia diversa l'idea iniziale dal prodotto finale! A differenza degli altri cd, in questo caso ho lavorato a stretto contatto con Alex Zuccaro, grande musicista, ottimo arrangiatore nonché ex compagno di banco alle medie. con il quale condivido quell'amore-nostalgia per i '70. Da lì gli arrangiamenti Disco. Inoltre la musica anni '70 è anche molto piacevole da suonare, e dal momento che il cd è stato interamente SUONATO in sala di incisione (niente file midi, pochissimi campionatori: tutto vero!) la scelta di stendere tutto il cd su un soffice letto di Disco Music anni '70 (con punte di Trash Music.) mi è sembrata vincente".

Con le tue canzoni riesci a svuotare il dialetto dalle volgarità, ma soprattutto dalle banalità. Credi di resistere a lungo a questa missione?

"Non è una missione. In realtà potrei rispondere come alla domanda sulle parodie: il fatto che usi il dialetto è un caso: a me piace giocare con le parole. Casualmente due dei miei cd sono in dialetto. "Pure le pulci" invece è interamente in italiano. "La Free" è un ibrido. Ho scritto decine di racconti e molti spettacoli in italiano. Ma mi capita di scrivere anche in inglese e durante le esibizioni live vengono fuori anche battute in tedesco. L'importante per me è che le battute o le storie siano divertenti (e non volgari e non banali) aldilà della lingua che uso".

Siamo alle ultime battute: il tuo Blog va alla grande, vediamo. Quando e come ti sei fidanzato con Internet?

"Per anni e anni ho vissuto privo di una connessione internet. Finalmente il 28 gennaio di quest'anno ho fatto un contrattino (che io ritenevo vantaggioso, ma che evidentemente per costare poco qualche difetto CI DOVEVA ESSERE.) con un noto operatore telefonico nazionale. Lo stesso giorno appena connesso ho pensato di aprire il Blog, per poter (come dico nel titolo) fare due chiacchiere con gli amici, o con la gente che mi conosce o con la gente che ha voglia semplicemente di chiacchierare. Per quasi due mesi sono riuscito a scrivere praticamente ogni giorno. Ma fidanzato con internet no. Quando capita che non riesca a connettermi tutto sommato me ne faccio una ragione. Se fossi fidanzato mi siederei su un marciapiede a piangere".

Finale: cosa farà Baccassino da grande?

Io sono già grande e faccio esattamente il lavoro che volevo fare quando ero piccolo. Diciamo che con il proseguire dei miei anni mi riprometto di farlo sempre meglio. Mi diverto troppo!"

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