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Cultura Sogliano Cavour

Sogliano, reperti in centro : "Indagini georadar prima di proseguire lavori"

La sezione Sud Salento dell'associazione Italia nostra ha invitato nei giorni scorsi le autorità cittadine, la Soprintendenza e l'Università del Salento a effettuare verifiche per appurare se, oltre a una sepoltura e cinque fosse granarie, vi siano altre testimonianze di rilievo nel sottosuolo

SOGLIANO CAVOUR – Il ritrovamento di ossa e di cinque fosse granarie sotto il manto stradale del centro storico di Sogliano Cavour ha spinto la sezione Sud Salento dell’associazione Italia nostra a scrivere una lettera a più autorità, chiedendo un’indagine georadar per appurare se vi siano altre testimonianze antiche, prima di proseguire con i lavori.

I reperti sono venuti a galla nel corso della ripavimentazione di alcune strade del borgo antico, e in particolare in largo Castello. Si tratta di reperti archeologici risalenti al tardo Medioevo. Vi è una sepoltura a fossa ricoperta da un lastrone, in parte manomessa negli anni passati per la collocazione di alcuni servizi, e di cinque fosse granarie, di cui quattro in prossimità proprio della sepoltura e una a ridosso del muro perimetrale sinistro del Palazzo Baronale. La sensazione è che, continuano a scavare, possa emergere altro.

In loco è stata inviata un’assistente archeologa, Catia Bianco, indicata dalla Soprintendenza, per garantire la sorveglianza utile per il recupero di ulteriori testimonianze, e tuttavia il presidente dell’associazione, Marcello Seclì, ritiene “probabile la presenza di altre fosse granarie, di altre sepolture” e di “ipogei (frantoi, camminamenti ed altro) sia nel largo Castello, sia in altre aree del centro storico”.

L’associazione suggerisce quindi “che, prima del proseguimento di ulteriori lavori di scavo per rimozione dell’asfalto, sia effettuata indagine tramite georadar, quale attività più appropriata di archeologia preventiva che consente, tra l’altro, di prevedere eventuali situazioni di criticità e rilevare la presenza più in profondità di altre testimonianze archeologiche”.

La richiesta è pervenuta sui tavoli di: Luigi La Rocca, Soprintendente per i Beni archeologici della Puglia; Francesco Canestrini, soprintendente per le Belle arti e il paesaggio per le province di Brindisi, Lecce e Taranto; Paolo Solito, sindaco di Sogliano; ma anche – per conoscenza –Mario Lombardo, preside del Dipartimento per i Beni culturali dell’Università del Salento, e Paul Arthur, direttore della Scuola di specializzazione in Archeologia dell’Università del Salento

“Allo stesso tempo – prosegue la missiva - si evidenzia l’opportunità che le fosse granarie rinvenute siano svuotate e setacciate”. “Per tale operazione – spiega Italia nostra - può essere coinvolta l’Università del Salento”. Il motivo? “Rendere più facile tali operazioni prima della collocazione della nuova pavimentazione”. 

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