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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cultura

Terzapagina. Arturo Paoli, cristianesimo raccontato in "Cent'anni di fraternità"

Edito da Chiarelettere con la prefazione del premio Nobel per la pace Adolfo Pérez Esquivel, il libro di uno dei testimoni più interessati del cristianesimo moderno: un testo sorprendente e straordinariamente pieno di vita

«Arturo Paoli è un anticonformista resistente, domanda, interpella, motiva e cerca di svegliare le coscienze. Compie il suo cammino attraverso l’orazione e l’impegno verso i poveri dei nostri popoli, rendendo grazie per il dono di esistere»: così scrive il premio Nobel per la pace Adolfo Pérez Esquivel nella post-fazione a questo libro, che si compone di due parti.

La prima, sollecitata dalla rinnovata attenzione verso la Teologia della liberazione e dalle novità portate dal primo papa sudamericano della storia, raccoglie alcune riflessioni di Arturo Paoli sul tema della povertà, della liberazione, della comunione tra gli uomini, scritte dall’America Latina sul finire degli anni Settanta e nella prima meta degli Ottanta. Queste pagine contengono l’analisi acuta e profonda di una realtà in divenire, accompagnata dalla speranza di un uomo di fede che attende il farsi della giustizia e della pace nella storia e nelle relazioni.

Nella seconda parte vi sono i pensieri che Paoli ha scritto nel corso del suo centesimo anno, in cui sono racchiusi la memoria e lo spirito di un centenario che non ha smesso di credere nell’uomo. Sono scritte con la grafia incerta del centenario, ma con la mente lucida e il cuore aperto dell’uomo sapiente che ribalta le più comuni convinzioni rispetto al mondo in cui viviamo e alla vita religiosa. Le urgenze del presente, la necessità di una riforma radicale della Chiesa, i ricordi dell’Argentina, dove Paoli visse a lungo e da dove fuggì perché condannato a morte dalla dittatura militare, la critica assoluta dell’egoismo e del dio denaro.

Cent’anni di fraternità è un libro sorprendente e straordinariamente pieno di vita. Rappresenta il completamento di quel racconto che conduce dalla solitudine del “vuoto” a una vita completamente dedicata al prossimo, in ogni angolo del mondo in cui questo straordinario testimone del nostro tempo ha vissuto e continua a vivere.

Arturo Paoli, classe 1912, è alla soglia dei 101 anni di vita. Uno straordinario testimone del cristianesimo. Una voce unica in Italia. Uno dei suoi libri, Dialogo della liberazione, è una delle matrici del movimento nato in Sudamerica e conosciuto in tutto il mondo con il nome di Teologia della liberazione.

Vice assistente nazionale della Gioventù dell’Azione cattolica, poi cappellano sulle navi degli emigranti italiani in Argentina, Piccolo fratello di Charles de Foucauld (l’eremita francese che morì solitario nel deserto di Algeria), per quarantacinque anni in America Latina: Argentina, Venezuela, Brasile e molti altri Stati sudamericani. Giusto tra le Nazioni (1999) per aver difeso e protetto centinaia di ebrei durante la Seconda guerra mondiale, per la stessa ragione nel 2006 ha ricevuto la Medaglia d’oro al valore civile dall’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

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