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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Parco eolico al largo del Salento, Legambiente: “Impatto visivo a soli 12 chilometri dalla costa è improponibile”

Per gli ambientalisti della sezione Capo di Leuca, l’aver spostato nel progetto l’impianto off shore “Odra” dai vecchi 9 chilometri agli attuali 12 non sarebbe altro che una “soluzione di facciata”. “Si continua a promettere il biscottino dei posti di lavoro”

CASTRO – Comunicare di aver spostato di tre chilometri l’impianto eolico offshore, traslandolo dagli iniziali 9 dalla linea di costa agli attuali 12, per Legambiente non sarebbe altro che una operazione di “marketing”. Una soluzione di facciata a detta di Valerio Ferilli, coordinatore della sezione Capo di Leuca dell’associazione ambientalista, che la società del parco eolico “Odra” (previsto al largo di Castro) avrebbe ingegnato per fingere di accogliere le istanze del territorio. Ma, soprattutto, per Legambiente sarebbe una soluzione “tesa unicamente a non gravare il soggetto proponente di ulteriori e più sostanziosi costi per la realizzazione e gestione dell’impianto ad una distanza di 30 chilometri dalla costa, come è giusto che sia e come giustamente viene fatto in altri posti da altre società”.

Lo studio di impatto ambientale del maxi impianto eolico denominato “Odra” (progettato da Renantis in partnership con BlueFloat Energy), prevede l’installazione di 90 aerogeneratori galleggianti in uno specchio d’acqua a una dozzina di chilometri dal litorale compreso da Castro al Capo di Leuca ed è approdato di recente sulle scrivanie del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e di quello della Cultura. Ma dimostrerebbe, secondo gli ambientalisti “la reale volontà da parte del soggetto proponente di non tenere assolutamente in considerazione le molteplici osservazione sollevate oltre che da Legambiente Capo di Leuca anche dalle amministrazioni comunali territorialmente coinvolte e da molte altre associazioni”.

Anche per questo Legambiente confida nel fatto che i dicasteri coinvolti nella fase progettuale e nel processo decisionale possano mettere a confronto le risultanze dello studio sull’impatto visivo con gli altri prodotti per parchi eolici analoghi previsti in Italia, “dove i rispettivi soggetti proponenti dichiarano apertamente che l’impatto visivo è assolutamente improponibile a 12 chilometri dalla costa, ragion per cui gli impianti vengono posizionati ad una distanza doppia ed anche più che doppia”.

“Non si capisce per quale motivo il Salento ed il Capo di Leuca debbano essere trattati con scarsissima attenzione e mancanza di rispetto e questo non solo nei riguardi dell’ambiente, ma anche della stessa popolazione, alla quale si continua a promettere il biscottino dei posti di lavoro. Gli anni passano ma le cattive abitudini rimangono sempre le stesse”, conclude in una nota Ferilli.

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