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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica Castrignano del Capo

275, scontro continuo sulla strada parco che divide

Nuove polemiche sulla Maglie-Leuca dopo la costituzione della Regione in giudizio al Consiglio di Stato. I comitati pro 275 attaccano l'idea poco chiara di "strada parco". Ciardo contro Vendola

CASTRIGNANO DEL CAPO - Ancora una volta polemica sulla strada 275, divenuto un vero e proprio "caso". Le associazioni a favore del progetto a quattro corsie denunciano incongruenza tra le dichiarazioni del governatore Nichi Vendola e quelle degli ambientalisti. Nel corso dell'ultimo incontro, infatti, proprio con questi ultimi soggetti, il governatore ha ribadito che la Giunta Regionale è favorevole al raddoppio a "4 corsie" fino a Gagliano del Capo (5 chilometri da Leuca), così come stabilito dalla delibera regionale 965 del 2007.

"Al contrario - affermano -, gli ambientalisti che si sono recati a Bari hanno rimarcato la loro netta ostilità al raddoppio degli ultimi 21 chilometri, ritenendo sufficiente l'allargamento fino a Montesano, al fine di salvaguardare, a loro dire, i siti archeologici della Cripta di Sant'Eufemia di Tricase e di Macurano (che in realtà sono ben distanti dal nuovo tracciato). I due interlocutori hanno parlano di due strade molto diverse. Entrambi, però, ai microfoni e alla stampa, rievocano ripetutamente, come un disco rotto, il concetto astratto di strada-parco".

I comitati pro 275 si chiedono cosa sia in definitiva la strada-parco: "E' la ‘strada' di Vendola - spiega -, che secondo le tesi strampalate dei soliti catastrofisti dovrebbe devastare i siti rupestri del Capo di Leuca? Oppure è quella evocata da questi stessi ambientalisti che, in buona sostanza, vorrebbero mantenere invariata l'attuale viabilità da Montesano a Leuca, lasciando irrisolti tutti i problemi connessi alla sicurezza stradale ed alla qualità della vita dei centri urbani?".

Secondo il comitato la vera diatriba che si sta consumando sotto traccia e tutta interna al fronte del "No", ritenuto "politicamente monocolore": "Dall'altra parte - proseguono - ci sono I ‘presunti cementificatori'. Cioè la stragrande maggioranza dei cittadini informati, tutti i comuni, gli operatori economici e gli attori culturali del territorio, oltre al vastissimo mondo delle associazioni culturali, ricreative e sportive e diversi comitati (veramente) spontanei. Tutti favorevoli da sempre all'allargamento e messa in sicurezza della statale Maglie-Leuca. Tutti consapevoli che il progetto finanziato dal Cipe non devasta le colline e non sventra le cripte, ma realizza una mediazione più che sostenibile tra le politiche di sviluppo e valorizzazione territoriale e le legittime istanze di tutela ambientale".

Alla luce di tutto ciò, il comitato "pro 275", ritiene "opportuno e saggio" che il Governatore Vendola rinunci al ricorso al Consiglio di Stato, al fine di "risparmiare alla già bistrattata popolazione salentina un ulteriore ed inaccettabile ritardo nell'attuazione del progetto". Le associazioni aderenti al comitato ribadiscono, altresì, la piena disponibilità a valutare interventi di ulteriore mitigazione dell'impatto "estetico" dell'opera, relativamente agli ultimi 5 chilometri, ferma restando la convinzione che sia necessario realizzare l'allargamento della statale fino a Leuca, cioè all'innesto con la statale 274 per Gallipoli, bypassando anche il centro abitato di Gagliano del Capo.

Intanto Biagio Ciardo, capogruppo Pdl alla provincia, dichiara che sia arrivati il momento della verità, con la costituzione in giudizio della Regione dinanzi al Consiglio di Stato, sulla questione 275, che fa emergere con chiarezza la volontà del Governatore della Puglia Vendola, ossia "non realizzare il raddoppio della Maglie - Leuca".

"È questa la verità - dichiara -, visto e considerato che neppure le sentenze favorevoli al raddoppio, neppure le aperture al dialogo improntate al realismo e alla concretezza del Presidente della Provincia Gabellone sono bastate e servite ad evitare l'ennesima via giudiziaria intrapresa dal Presidente della Regione, fedele ai suoi estremismi ed al popolo degli estremisti. È evidente, a questo punto, come Vendola non voglia affatto che l'opera si realizzi, magari perché ha tutto l'interesse a spostare altrove, queste ingenti somme destinate al finanziamento della 275, che possono sempre fare gola ad altre e politicamente più interessanti direttrici, almeno per il Governatore".

"Non ha altre giustificazioni - ribadisce Ciardo -, un comportamento che mira incoscientemente a determinare il serio rischio del blocco dei finanziamenti, in tempi in cui le Amministrazioni Nazionali faticano non poco a finanziare tutto ciò che vorremmo realizzare. Anche questa volta, poi, Vendola dimostra di aver preferito la strada del ricorso giudiziario rispetto all'offerta di dialogo rilanciata dalla Provincia anche dinanzi all'Anas, pur di arrivare nonostante le sentenze giudiziarie alla condivisione di un tracciato condiviso da tutte le comunità locali e dalle sensibilità associative e
Ambientaliste".

Secondo Ciardo, Vendola rifiuta "anche questa mediazione": "Vorrà dire - conclude - che neppure in questo caso la Provincia si arrenderà, restando anzi vigile affinché si arrivi alla realizzazione del raddoppio; nei prossimi giorni, per questo, l'Amministrazione valuterà le iniziative più opportune da intraprendere a tutela dei salentini e non di una parte politica soltanto, a tutela della centralità di un'infrastruttura-chiave per il Salento, la sua sicurezza ed il suo sviluppo economico e turistico".

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