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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica Otranto

A Palazzo Melorio, fermento politico sul "caso Houben"

Approda in consiglio comunale la richiesta di revoca della cittadinanza onoraria ad Houben dopo la commemorazione del 13 agosto. Fermento politico a più livelli: ancora niente di nuovo sotto il sole

OTRANTO - È il giorno atteso del nuovo consiglio comunale a Palazzo Melorio, dopo alcune settimane di tregua politica ad Otranto. Sul tavolo del dibattito, sei punti all'ordine del giorno, tra cui spiccano materie legate al bilancio, alla sua salvaguardia, ed attenzione alle opere pubbliche, con la discussione dei lavori per il recupero e la fruizione del Castello, dei fossati, delle aree contermini.

Il tema certamente più avvincente è rappresentato dalla richiesta di revoca della cittadinanza onoraria al Professor Hubert Houben, in seguito alla commemorazione civile del 13 agosto scorso sui fatti del 1480: nella sua esposizione, lo storico e docente universitario aveva messo in discussione il movente religioso dell'invasione turca, suscitando reazioni forti nella chiesa diocesana. Da lì a pochi giorni, era nata la proposta del gruppo di opposizione, Alleanza per Otranto, di proporre un ordine del giorno, per chiedere la revoca della cittadinanza onoraria, conferita allo studioso solo un mese prima. Più che certo che la proposta, in sede di consiglio, assuma solo una valenza simbolica e che sia rispedita al mittente.

Ma è tempo di fermento nella politica otrantina, più in generale, almeno virtualmente parlando: fioccano le proposte e i gruppi, anche attraverso i social network, per creare dibattito in città sui più variegati aspetti della vita sociale locale. Un segnale che sembra rimandare ad una lunga preparazione all'appuntamento elettorale del 2012: dunque, sebbene le amministrative possano sembrare ancora lontane, emerge, nella realtà dei fatti, come esse siano percepite più vicine di quanto si pensi.

Nella concretezza, tuttavia, c'è poco e nulla all'orizzonte di diverso rispetto a quel che già si conosce. Il percorso dell'alternativa all'attuale governo cittadino appare ancora piuttosto vago, attendista, ed incerto: i partiti, eccezion fatta per il Pdl, che, comunque sia, dà di tanto in tanto prova della sua esistenza con qualche iniziativa, generalmente vivono in una fase dormitorio.

Qualche comparsata, a colpi di manifesti, la regala anche "Nuovi Orizzonti", gruppo autonomo nato in seno alla maggioranza, ma di cui al momento si ignora l'evoluzione e la chiara collocazione rispetto all'amministrazione: appare evidente che sia tutta da verificare l'incisività della formazione e la consistenza della sua proposta. Per il resto, si conosce vagamente l'esistenza di esperienze che si rifanno a Vendola o a Fini, ma più basata su una simpatia politica, che sulla tangibilità della presenza territoriale e della eventuale capacità di aggregazione: in buona sostanza, per ora restano soggetti acerbi, in cerca di far uscire allo scoperto una eventuale progettualità.

E poi ci sono, come si sottolineava in precedenza, i diversi gruppi nati sui social network: se da un lato, il loro numero crescente può essere visto come una ricchezza, dall'altro appare soltanto un continuo rimarcare la rivalità di posizioni, già piuttosto tracciata nella realtà otrantina. Certamente, fa specie l'esigenza di ricorrere all'anonimato come forma di tutela della propria autorevolezza, in quanto se si hanno idee importanti ed utili per la collettività, non dovrebbe sussistere alcun problema nel proporle con la propria faccia e la propria identità.

Se a questo si aggiungono derive da reality, con imprecisate candidature on line, lanciate con una logica vaga e imprecisata, il rischio è quello della saturazione senza sbocchi. In questo fermento dibattimentale, a cui và riconosciuto un certo grado di positività, emerge tuttavia e fin troppo spesso una visione solo critica di città, fine a se stessa, senza la volontà di suggerire qualcosa di diverso per Otranto, attraverso iniziative concrete: l'arena virtuale è utile, ma visto che le distanze tra chi scrive e chi commenta sono davvero minime, l'esigenza di incontri e faccia a faccia forse lo sarebbe anche di più. Soprattutto se l'interesse è realmente quello di proporre, come ripetutamente si enuncia, quello di migliorare la città e lavorare al bene comune.

Ben più pratica appare la promessa del Pdl cittadino, che, alla nomina della coordinatrice, aveva annunciato attraverso i suoi rappresentanti l'intenzione di avviare, in questi mesi, una verifica tra i sostenitori, per giungere a settembre all'indicazione di un candidato sindaco, per aprire la lunga corsa verso le amministrative. stia per essere rispettata. Sarà interessante comprendere a breve, visto che settembre sta per concludersi, se quell'impegno sarà rispettato o meno.

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