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Martedì, 30 Aprile 2024
Politica

Alba Service e rimpasti a Palazzo: politica al vetriolo

Il Pd attacca Gabellone, ricordando i meriti del vecchio cda nella gestione di Alba Service; eterno stallo per il rimpasto di Perrone e Buccoliero annuncia che Mep entrerà nella giunta provinciale

LECCE - La politica salentina si divide sui risultati e sulla situazione dei due enti principali del territorio, provincia e comune. Si parte dal caso di Alba service spa, all'indomani della conferenza stampa del 15 luglio, relativa alla presentazione dei dati di bilancio della società, in cui il Presidente Anotnio Gabellone ha dichiarato che i buoni risultati conseguiti dalla società siano "la sintesi di una gestione efficace ed efficiente che abbiamo portato avanti".

A tal proposito, però, il gruppo consiliare di opposizione del Pd a Palazzo dei Celestini, ricorda che l'utile di esercizio, di ben 132mila euro, si riferisce al 2009, ossia ad un anno interamente amministrato dal quel consiglio di amministrazione "revocato senza alcun valido motivo - dichiarano - prima della sua naturale scadenza, con il solo fine di occupare una postazione utile agli equilibri della variegata maggioranza che governa oggi Palazzo dei Celestini".

Cosimo Durante, Alfonso Rampino, Gabriele Caputo, Roberto Schiavone rammentano come gli utili di esercizio conseguiti dal precedente C.d.a. non siano riferibili al solo anno 2009 ma abbiano riguardato anche gli anni precedenti (dal 2005 al 2009) con i risultati evidenti: nel 2005, un utile di esercizio pari ad € 2.706, nel 2006, pari ad € 68.495, nel 2007, pari ad € 223.596, nel 2008, pari ad € 131.728.

"Va ricordato inoltre - precisano dal Pd - che tra la fine del 2008 e l'inizio del 2009 Alba Service ha distribuito al socio unico la somma di 1milione 350mila € (prelevandola dalla propria riserva legale) ed ha mantenuto puntuali ed ottime relazioni sindacali che hanno consentito al socio unico di non avere alcun attrito con i lavoratori ed i loro rappresentati sindacali".

Sarebbero, dunque, questi i risultati che dovranno essere valutati, per i consiglieri di opposizione, come riferimento per valutare nei prossimi anni l'operato del nuovo organismo amministrativo: "E' appena il caso - puntualizzano - di ricordare che dopo la revoca del vecchio C.d.a. l'attività di Alba Service risulta essere paralizzata sia a livello amministrativo che a livello produttivo. Pertanto, controlleremo con la dovuta attenzione l'attività della partecipata avendo cura di verificare i risultati di una scelta che abbiamo ritenuto e continuiamo a ritenere profondamente sbagliata, sia per il mancato riscontro alla positiva gestione del precedente C.d.a., sia anche per il venir meno della collegialità dell'organo decisionale".

Piovono critiche sul Palazzo: dalla Provincia al Comune di Lecce

Ma piovono le critiche del Pd su Palazzo Carafa, ancora impallato sulla questione del rimpasto, e su Palazzo dei Celestini, al primo anno di governo targato centrodestra. Il segretario provinciale, Salvatore Capone, evidenzia come nessun segnale di vita arrivi dai due palazzi: "Al Comune di Lecce - dichiara -, ormai, si registra un gran fermento solo nei corridoi. Le estenuanti trattative, condite da veti e ripicche, sulla futura carriera politica del Sindaco monopolizzano le attenzioni del Palazzo. Nel frattempo la Giunta è, da più di un anno, ancora dimezzata, le riunioni delle Commissioni vanno deserte, tamtam telefonici last minute per far passare provvedimenti, altri come il cosiddetto ‘lodo Leadri' che passano solo grazie ai voti responsabili dell'opposizione, le sedute di consiglio si fanno sempre più sporadiche ed assolutamente orfane di contenuti importanti per la Città, che pur non mancherebbero".

Ma per Capone "non è migliore l'aria che tira in Provincia" per la "la totale incapacità, da parte della maggioranza di centrodestra, di esprimere un idea di futuro per il Salento. In consiglio ci si occupa spesso e volentieri del nulla più assoluto, salvo qualche iniezione di vitalità quando la Regione trasferisce fondi, sulla base di progetti avviati dalle passate amministrazioni di centrosinistra, che però l'attuale maggioranza rischia di perdere a causa dell'incapacità di gestione".

Per Capone, gli assessori preferiscono i "riflettori televisivi alle lampade delle loro scrivanie", alcuni dei quali "perfino i dipendenti dell'Ente fanno fatica a riconoscere, talmente poco tengono in considerazione i doveri e le responsabilità derivanti dal mandato ricevuto": "Si pensi - precisa Capone - soltanto, ad esempio, che l'Assessore alla Pubblica Istruzione, una delle competenze principali in capo all'Ente Provincia, dall'inizio di aprile ad oggi è stata presente in una sola riunione di Giunta, su dodici totali, e sempre assente invece in consiglio".

Secondo il segretario del Pd, nessuno tra Perrone e Gabellone sembra essersi accorto che la manovra correttiva del Governo toglierà mediamente circa 50 euro per ogni salentino nel 2011 e 65 nel 2012, mentre per i leccesi "il conto sarà molto più salato", con 94 euro pro-capite, nel 2011, e 113 nel 2012: "Inoltre - spiega Capone -, l'accelerazione sul federalismo farà sì che presto verranno trasferite agli Enti locali nuove competenze, mentre gli vengono tagliate le risorse necessarie a farvi fronte". "Il valore di una classe dirigente - conclude Capone - si misura dalla capacità di anticipare e disegnare il futuro, nell'interesse esclusivo delle comunità che si amministrano. I leccesi ed i salentini, invece, bussano a Palazzo, ma non c'è nessuno che gli risponda".

Le critiche a Perrone arrivano anche dal centrodestra, dove Antonio Buccoliero, presidente di Moderati e Popolari, invita il sindaco di Lecce a mettere in primo piano i problemi della città, "rompendo ogni indugio e varando la nuova giunta di Palazzo Carafa": "Questo lungo momento di incertezza e di trattative - afferma - non giova alla città, che aspetta un'azione chiara, forte e decisa da parte del suo Sindaco. Il rimpasto della Giunta comunale non può essere ulteriormente procrastinato, non solo perché questo causerebbe un rallentamento di quelle attività, che meritano di essere portate a termine per il bene di tutta una comunità, ma anche perché l'immagine che ne deriva è quella di una maggioranza debole e di un primo cittadino indeciso, in balia di questo o quel gruppo".

Buccoliero invita Perrone a compiere "un atto di coraggio e di responsabilità, anche a costo di dover mandare tutti a casa": "Solo in questo modo - conclude - darà un segnale forte di attenzione nei confronti di tutta la città e dimostrerà di essere veramente il sindaco di domani". E da un rimpasto ad un altro, lo stesso Buccoliero annuncia che un esponente di Mep entrerà nelle prossime ore nella giunta Gabellone come riconoscimento al contributo del gruppo del consigliere regionale alla vittoria del centrodestra alle provinciali: "Da questo risultato positivo - ha precisato - occorre ripartire con rinnovata energia per guidare il rilancio dell'Ente Provincia, che deve traguardare obiettivi strategici nell'interesse della propria terra e dei suoi amministrati. In questo progetto noi vogliamo esserci, condividendo un percorso politico dall'interno della Giunta, pronti a rispondere responsabilmente del nostro operato ad un elettorato attento e partecipe".

"La nostra unica bussola - ribadisce Buccoliero - è quella del buon governo e della presenza sul territorio al fianco del cittadino e siamo felici che il presidente Gabellone abbia riconosciuto l'impegno e il valore del nostro gruppo, che sicuramente può contare su valide e competenti personalità in grado di guidare un assessorato". In questo senso, il consigliere regionale sarebbe già pronto a presentare al presidente provinciale una rosa di nomi da cui attingere per la nomina di assessore, in base alle diverse competenze. Tra i papabili: Vito Leone, Carlo Merenda, Massimo De Marco, Rosa Maria Greco e Valeria Venneri.

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