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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica Otranto

"Amministrazione Cariddi senza infamia e senza lode"

Lo afferma il capogruppo di opposizione di Otranto, Sammarruco: critiche al sindaco a due anni e mezzo dall'elezione e un bilancio sull'esperienza di "Alleanza per Otranto" e sul Pdl locale

OTRANTO - Due anni e mezzo di opposizione in comune, due anni e mezzo del gruppo civico "Alleanza per Otranto": è tempo di bilanci anche per l'avvocato Corrado Sammarruco, capogruppo della minoranza otrantina, in un momento delicato della politica locale, che coincide con la scadenza di metà mandato dell'amministrazione guidata da Luciano Cariddi. Su come giudichi quest'esperienza di governo, Sammarruco ha le idee chiare: "Sono due anni e mezzo insoddisfacenti, sanza infamia e sanza lodo. Una cosa è certa: questi amministratori si erano proposti come paladini di un grande cambiamento, rispetto al governo Bruni: sul metodo, su come guardare alla città, su come risolvere le questioni, sul rilancio del turismo, sulla casa agli otrantini e sul lavoro. Se dovesse chiudersi domani questa esperienza amministrativa, credo che nessuno si accorgerebbe che sono passati due anni e mezzo. Tutte le amministrazione precedenti hanno lasciato un segno, una forte caratterizzazione sulla città. Non si può dire lo stesso per l'amministrazione Cariddi".

Su quali siano i limiti del governo otrantino, il capogruppo di opposizione spiega: "Le acrobazie del sindaco, vicino un po' al Pd, un po' all'Udc, hanno causato uno sganciamento dalla politica. Otranto è diventata marginale rispetto alla politica nazionale e regionale, perdendo ogni riferimento politico. Il sindaco non ha avuto il coraggio di schierarsi e oggi, invece, la politica richiede delle scelte chiare. Io stesso ho aderito al Pdl, nel momento in cui si è resa necessaria una scelta evidente, senza nascondere le difficoltà provate, poiché comunque venivo da un'esperienza di coabitazione con le forze del centrosinistra. Ma non si può trascinare tutti nella palude: si rischia l'isolamento politico e penso che questo sia un grave problema di questa amministrazione".

Secondo Sammarruco, dal punto di vista amministrativo, questo governo cittadino non dimostrerebbe un impegno continuativo: "Per fare un esempio, abbiamo recentemente portato all'attenzione un problema di legalità, riguardante l'assenza nell'esecutivo della rappresentanza femminile. È stato una questione, che, nonostante l'accoglimento a parole da parte del sindaco, non ha trovato alcun risvolto concreto. C'è certamente, in generale, la consapevolezza che questo esecutivo abbia molte carenze oggettive (del resto, si parla molto di un rimpasto, segno che anche dall'interno qualcuno ritiene che qualcosa non funzioni): la risposta che mi sono dato a questi limiti è che la giunta, essendo un organo collegiale, necessita di un coordinamento da parte del sindaco. E penso che le responsabilità siano anche sue, perché non ha la forza di coordinare il suo esecutivo: per questo, ritengo che un'analisi farebbe bene ad aprirla con se stesso, cercando di mettere in condizioni la sua giunta di lavorare".

Sammarruco riconosce comunque a Cariddi di essere un sindaco "volenteroso, che ha ricevuto l'investitura popolare": "Sarebbe stupido - precisa - ritenere che sia una persona che voglia agire contro l'interesse dei propri cittadini o che non voglia andare incontro alle loro esigenze. Ma il suo modo di fare si muove attraverso interventi episodici: non vedo una capacità di riflettere i problemi; è come se ci fosse un fare senza pensare. Manca una proiezione sul futuro. Per un anno, forse avrebbe dovuto tenere le bocce ferme, avviando un grande confronto con la città, elaborando il tutto e partendo successivamente nell'azione amministrativa, senza oggi rincorrere un modo slegato di fare politica. Otranto è un paese che soffre, senza un programma di spessore e senza lungimiranza. La loro lista era ‘Otranto Domani': ora non c'è neanche più il domani. Lo dico con dispiacere. Non gioisco di questa situazione".

Sammarruco passa poi a parlare dell'esperienza di opposizione, sottolineando il percorso di Alleanza per Otranto, "nata in ritardo con energie eterogenee": "Dopo la sconfitta, vi era concretamente il rischio di dissolversi. Invece, l'impegno e l'onestà di chi ha vissuto quell'esperienza elettorale si è rafforzata e ha trovato una collocazione politica largamente suddivisa. Si è trattato di una sconfitta numerica, anche se esigua, caratterizzata da grande coinvolgimento".

"Abbiamo iniziato - prosegue - con una posizione di vivace contrapposizione, in quanto convinti che una forte opposizione servisse da stimolo anche alla maggioranza. Questo nostro atteggiamento è stato strumentalizzato dall'amministrazione per giustificare la propria inconsistenza. Ci hanno disegnato come un ostacolo e per questo ci è parso controproducente questo atteggiamento, meditando l'idea di porci in una dialettica meno aggressiva. Così facendo, l'amministrazione si è incartata completamente e adesso è ferma, rimettendo le sue sorti future nel porto turistico".

Il capogruppo di opposizione usa, per definire il proprio gruppo, la metafora calcistica dell'Italia del 1978, che pose le basi per la vittoria del campionato del mondo del 1982, ed anticipa che si stia già lavorando in prospettiva, cercando di porre le basi, per le future amministrative: "Bisogna andare al di là del Pdl e guardare anche a diverse realtà giovanili che si vanno formando" - precisa.

Ma quando gli viene chiesto se c'è l'intenzione di aprire trattative politiche con pezzi "scontenti" della maggioranza, risponde: "Bisogna capire se sono capricci di singoli o voglia di aprire un confronto. Non siamo disponibili ai capricci né accentuare le difficoltà di questa maggioranza. Preferiamo un percorso cristallino da parte di tutti e ci diciamo pronti ad un confronto con l'intera maggioranza".

Sul percorso civico di Alleanza per Otranto, che oltre ad espressioni di centrodestra, raccoglieva all'interno rappresentanze di parti della sinistra otrantina, evidentemente deluse dalla scelta del gruppo di identificarsi col Pdl, Sammarruco ribadisce che quelle realtà "vanno recuperate" perché serve "un progetto civico, quanto più largamente condiviso, che vada oltre le sole posizioni politiche".

Sull'organizzazione del Pdl ad Otranto, si registra qualche ritardo, visto che ad oggi non esiste un responsabile o un referente: "Il Pdl è ancora in generale in una fase organizzativa. Siamo consapevoli che bisogna dare un organigramma, con un direttivo. Non è tempo di incertezza organizzativa. Di certo, è ovvio all'interno di questa realtà il coinvolgimento dei consiglieri, ma sarà un organismo ampiamente rappresentativo di giovani".

Un'ultima battuta Sammarruco la riserva all'amministrazione ed è un'affermazione che probabilmente sorprende un po': "Mi auguro che possa arrivare a fine consiliatura e che riprenda un percorso vivace e serio. Non ritengo questa empasse utile per la città, anche perché vogliamo ereditare un comune in condizioni di governabilità. Certo, se il sindaco deve stare altri due anni e mezzo in questo modo, il problema semmai dovrebbe porselo lui per rispetto al suo elettorato e alla cittadinanza intera".

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