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An: sulle minacce alla Poli interrogazione al Senato

I furti, le lettere minatorie, persino le scritte sui muri. Quattro senatori di Alleanza nazionale invitano i ministri di Giustizia e Interno ad aprire un'inchiesta. E attaccano pure Procura e stampa

Adriana Poli Bortone è sotto pressione da troppo tempo. Tanti i casi nei suoi inquietanti nei suoi confronti: furti in casa, lettere di minaccia, "visite" nel suo ufficio, persino velate minacce di morte sui palazzi. La Digos ha aumentato la sorveglianza nei luoghi da lei frequentati: certo non può sentirsi tranquilla in una situazione che perdura, alimentata da persone senza volto che si muovono nell'oscurità. La questione non può più passare sottogamba, per questo il presidente del gruppo di Alleanza nazionale al Senato, Altero Matteoli, ha presentato insieme ai senatori Antonino Caruso, Nicola Buccico e Giuseppe Valentino un'interrogazione a risposta scritta al ministro della Giustizia ed al ministro dell'Interno.

"Già da un anno - si legge nell'interrogazione - l'onorevole Poli Bortone è destinataria di numerosi atti di violenza (due furti nella macchina della figlia, due furti eclatanti in casa, un furto presso la segreteria politica, una lettera anonima con minacce di morte) e, contestualmente, l'amministrazione comunale di Lecce di cui la Poli Bortone è stato sindaco per ben nove anni è oggetto di particolari attenzioni da parte della Procura di Lecce, particolarmente sollecita a seguito di esposti, notizie di stampa o televisioni locali, nel sequestrare pressoché quotidianamente atti amministrativi, tanto da far apparire quasi un'opera di delegittimazione sistematica di un sindaco che ha meritato i posti più alti nella classifica del buon governo e dello sviluppo della città".

"Nella città di Lecce - continua l'interrogazione - casualmente vi sono presenze di primo piano nell'amministrazione della giustizia che hanno avuto e hanno ruoli di rilievo politico, il che potrebbe generare quanto meno il dubbio dell'imparzialità nel comportamento, atteso che la Procura di Lecce nessuna attenzione ha dimostrato e dimostra verso altre amministrazioni del territorio che sono attraversate da censura politica (conosciute attraverso la stampa sia pur con minor enfasi), né verso esposti presentati negli anni scorsi dall'amministrazione comunale di Lecce riguardanti la gestione del centro di accoglienza "La Badessa" e del centro "Don Milani", ambedue in territorio leccese, oggetto di finanziamento di varia provenienza per accoglienza di extracomunitari e soprattutto di minori non accompagnati".

L'interrogazione mette in evidenza "le numerose intercettazioni telefoniche che sono state autorizzate sulle utenze di amministratori dell'amministrazione comunale precedente all'attuale, perfino per periodi di uno o addirittura due anni. Probabilmente - si legge - gli atti di violenza e intimidatori possono in qualche modo essere collegati al clima di sospetto e dubbio che si è generato diffusamente in città, nonché alla presumibile azione di delegittimazione sistematica di un ex sindaco amato e stimato dai concittadini, nonché di un parlamentare altrettanto stimato non solo nell'ambito politicamente più vicino. Casualmente il sottosegretario alla Giustizia che opera in Lecce sollecita con veemenza (attraverso la stampa) la magistratura a dare immediate risposte riguardanti personaggi importanti", con riferimento quindi ad Alberto Maritati ed alla nota polemica esplosa in questi giorni.

I senatori Matteoli, Caruso, Buccico e Valentino chiedono quindi l'apertura di un'inchiesta per verificare se e in che modo gli atti violenti e intimidatori siano da collegare ad eventuali attacchi politici e se la Procura di Lecce possa aver agito in maniera selettiva trascurando alcuni esposti e privilegiando altri in maniera unidirezionale. Un atto d'accuso piuttosto pesante, verso la magistratura e che prosegue toccando anche la stampa. Si chiedono infatti "se non si possa ricostruire un "filo" fra ambienti di associazioni o pseudo tali, segrete, probabilmente non ortodosse, ed altri ambienti che, per diversi aspetti, hanno mostrato interesse alla vicenda anche consultando la stampa ed in particolare la nascita di giornali che hanno condotto campagne assolutamente mirate contro l'amministrazione comunale di Lecce". E sarebbe interessante sapere quali.

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