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Martedì, 30 Aprile 2024
Politica Gallipoli

Barba: "Venneri, decisione scellerata. Ora dimissioni"

Il deputato Pdl stigmatizza la scelta "autonoma" del sindaco di modificare gli equilibri della maggioranza: "Fallimento politico, ha creato un'accozzaglia". Prime indiscrezioni sulla nuova giunta

GALLIPOLI - Day after al vetriolo, come era facilmente preventivabile. Il giorno dopo il varo della nuova maggioranza del sindaco di Gallipoli, Giuseppe Venneri, generano il disappunto e l'anatema da parte del deputato cittadino Vincenzo Barba ora in totale disaccordo con le manovre politiche portate a termine nell'ultimo fine settimana all'ombra di Palazzo Balsamo. Per uscire dall'empasse amministrativo registrato nelle ultime settimane il primo cittadino ha portato avanti una manovra che in altri tempi sarebbe stata ribattezzata come un "ribaltone", modificando nella sostanza la geografia politica della maggioranza di governo. Una decisione che non ha avuto la legittimazione dei vertici provinciali del partito del sindaco, il Pdl, come ha fatto intendere il coordinatore Cosimo Gallo. E che men che mai poteva trovare la "condivisione" di Vincenzo Barba, atteso che la "rigenerazione" voluta da Venneri, ha determinato l'accantonamento del gruppo dei consiglieri organici al deputato gallipolino. Sull'Aventino, come accennato già ieri, rimangano i consiglieri pidiellini Salvatore Di Mattina, Antonio Barba, Sandro Buccarella, Enzo Benvenga e sul versante della civica, Stefania Oltremarini.

Venneri invece recluta, con la sottoscrizione di apposito accordo programmatico, i due ex candidati sindaci Giuseppe Coppola e Giovanni De Marini. Un "allargamento" della maggioranza anche se numericamente si gioca sul filo di lana (da 14 consiglieri ora il sindaco può contare su una maggioranza di undici fedelissimi tra vecchi e new entry). E prima del Consiglio di giovedì si provvederà anche alla nomina della nuova giunta che terrà conto nei nuovi assetti politici. Intanto Barba non ha certo gradito e lo ha subito lasciato intendere: "I contenuti della conferenza stampa indetta da Giuseppe Venneri nella giornata di ieri sono di inaudita gravità e, soprattutto, sono forieri di conseguenze imprescindibili per il futuro del suo governo cittadino essendo il frutto di una macchinazione al di fuori di ogni logica e di ogni ragionevole condivisione". In buona sostanza il principale sponsor politico del sindaco ora demonizza il comportamento del suo ex pupillo che ha deciso di smarcarsi e di rivoluzionare la maggioranza venuta fuori dalla consultazione elettorale. "Ha creato quella che noi a Gallipoli definiamo un vera accozzaglia politica" tuona Barba, "sarebbe stato meglio prendere atto del suo fallimento politico e rassegnare le dimissioni".

Sul nodo del porto turistico i due esponenti cittadini del Pdl non si sono più ritrovati. E il blocco amministrativo messo in atto dai consiglieri recalcitranti della "vecchia" maggioranza hanno portato ad un allontanamento della parti. Poi l'accelerata di Venneri e l'ira di Barba che aggiunge: "Non si può stare in paradiso a dispetto dei santi, cioè dell'elettorato, né tanto meno è immaginabile pensare di restare in sella attaccandosi con l'attack alla poltrona e facendosi accompagnare da personaggi contro i quali si è programmaticamente combattuto, ritenendoli pericolosi e dannosi per l'amministrazione della città bella. L'allargamento della maggioranza, passando da 14 a 10,5, non appartiene certamente all'azione personale e soggettiva del sindaco, ma è il frutto di accordi tra i responsabili politici dei partiti".

E continua: "Giuseppe Venneri non risulta essere il responsabile di nessun partito a livello cittadino. La maggioranza che c'è sarebbe stata più che sufficiente a portare a termine il programma di governo con cui ci siamo presentati alla città di Gallipoli. I vertici del Pdl non hanno affidato, salvo prova contraria, al sindaco alcun mandato esplorativo per verificare se c'erano le condizioni a cambiare il quadro politico di riferimento, non ritenendolo la persona adatta a fare ciò. Nessun ok politico in tal senso gli verrà mai e poi mai dato, anche perché qualsiasi allargamento deve essere fatto per migliorare l'esistente e non per peggiorare il tessuto, la stoffa ed il sarto che dovrebbe provare, a tentoni, di cucire. Invitiamo serenamente e responsabilmente Venneri" conclude Barba, "a prendere atto del fallimento politico della sua azione amministrativa e a rassegnare immediatamente le dimissioni, impegnandosi a ricandidarsi e farsi votare con le sue forze. Io farò altrettanto, insieme a tanti altri che vogliono perseguire tenacemente nella nostra vera e sincera idea di crescita e sviluppo, al di fuori da inciuci, pastette e accozzaglie con chiunque. Sarà la gente, saranno i gallipolini a decidere da chi vogliono essere governati, con quale progetto politico e con quale progettista".

Prime indiscrezioni sulla nuova giunta: fuori De Matteis, Spada, Negro e Pisanello. Dentro Picciolo e Andrisani?

Tecnicamente l'azzeramento porta alla revoca di tutti gli assessori in carica a Palazzo Balsamo ed ad horas il sindaco Venneri sottoscriverà il decreto di nomina dei nuovi componenti dell'esecutivo. Non si tratta certo di una bocciatura tout court per la giunta in carica, ma il rimescolamento degli assetti politici, determina necessariamente il "rimpasto" degli esponenti del governo cittadino. Le vere intenzioni del primo cittadino si conosceranno a poche ore dallo svolgimento dell'assise di giovedì. Di certezze e nomi neanche a parlarne, ma qualche ipotesi si può azzardare. Seguendo il filo conduttore delle ultime decisioni assunte da Venneri, la sensazione è che politicamente sarebbe utile "rafforzare" l'esiguità numerica della nuova maggioranza in Consiglio con qualche altra pedina sulla quale fidarsi ciecamente. O quasi. Ecco dunque che verrebbe così "sacrificato" l'attuale assessore al Bilancio, Antonio Negro, ma per una buona causa. Il suo posto in giunta potrebbe essere preso da un consigliere in quota Pdl, che libererebbe un posto tra i banchi della maggioranza nei quali rientrerebbe lo stesso Negro in qualità di primo dei non eletti. Un modo per puntellare ancor più la solidità in Consiglio. In tale direzione si vocifera della nomina per Emilio Picciolo, che oltre che assessore dovrebbe essere anche il prossimo vicesindaco in sostituzione di Giovanni De Matteis, più vicino a Barba.

Avvicendamenti in corsa potrebbero interessare anche gli assessori al Commercio Rosario Spada e all'Urbanistica, Giovanni Pisanello. Mentre tutta da decifrare l'assenza in conferenza stampa dell'assessore ai Lavori Pubblici, Giuseppe Barba. Una delega pesante la sua che potrebbe anche passare di mano, ma come detto siamo sempre nell'ambito delle ipotesi del toto-assessori. Verso la riconferma invece l'assessore al Centro storico e Sport, Giorgio Cacciatori e l'assessore alla Cultura e Turismo, Gabriella Casavecchia, anche in ottica di salvaguardia delle quote rosa. Tra le new entry quasi certa la nomina di Raffaele Andrisani, "suggerito" dall'indipendente De Marini. Nulla trapela invece in quota della Grande Gallipoli. I prossimi giorni saranno utili per capire anche un eventuale allargamento all'Udc che porterebbe ad identificare un altro nome nuovo, ma sempre con spiccato orientamento nel centrodestra. Altre due annotazioni riguardano da un lato la presidenza del Consiglio comunale che potrebbe vedere sfiduciato l'attuale reggente Enzo Benvenga e l'indicazione nella maggioranza di un nome nuovo tra Luca Murra e Fabrizio Ferilli. Dall'altro la nuova geografia tra i banchi della maggioranza dovrebbe ovviamente portare anche alla nomina di un nuovo capogruppo in seno al Pdl.

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