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Pesticidi contro la Xylella. Blasi scrive a Emiliano: "Fermare un crimine"

Il consigliere regionale ha sollecitato al Pd una presa di posizione netta contro l'impiego di sostanze chimiche per fermare la diffusione del batterio. E cita sia l'ultimo rapporto Ispra che quello dell'Agenzia europea per la sicurezza alimentare

LECCE – Non è la via dei pesticidi quella da seguire per arginare la diffusione del batterio della Xylella fastidiosa. Anzi, l’impiego della sostanza denominata “Imidacloprid”, in cima alla lista di quelle consigliate dai tecnici della Regione Puglia, è una scelta sconcertante per il consigliere regionale Sergio Blasi che ha scritto al segretario del Pd, nonché candidato alla presidenza della Regione Puglia, Michele Emiliano.

Il disseccamento degli ulivi, che è la più grave conseguenza dell’azione del batterio, può essere contenuto, secondo l’ex sindaco di Melpignano con la buone pratiche agricole ed è quindi necessaria un’assunzione di responsabilità per invertire l’impostazione adottata dal ministero delle Politiche agricole e, di conseguenza dalla Regione Puglia. Blasi cita il rapporto del 2014 dell’Istituto superiore per l’ambiente che inserisce l’Imidacloprid tra i pesticidi maggiormente inquinanti per le acque.

Non solo, Blasi attinge direttamente ad una fonte comunitaria, il rapporto dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare che dedica un passaggio molto esplicito alla questione xylella: “L’uso intensivo di trattamenti insetticidi per limitare la trasmissione della malattia e il controllo degli insetti vettori può avere conseguenze dirette e indirette per l’ambiente, modificando intere catene alimentari con conseguenze a cascata, quindi su vari livelli trofici. Per esempio, l’impatto indiretto dei pesticidi sull’impollinazione è attualmente una questione di grave preoccupazione. In più, un trattamento insetticida su larga scala costituisce rischi per la salute umana e animale”.

Per Blasi si tratta della “certificazione di un modo di procedere sconcertante nei confronti del contrasto alla Xyella fastidiosa, nel quale si sommano ritardi nella nomina del commissario e nella gestione locale dell’emergenza, a una approssimazione che grida vendetta. Per la zona infetta il ministero dell’Agricoltura prescrive in sostanza da maggio ad agosto prossimi un’innaffiatura indiscriminata di pesticidi – il più efficace dei quali viene indicato proprio nell’Imidacloprid – utile certo a limitare lo sviluppo e l’azione dell’unico insetto vettore finora individuato con certezza (la cicalina Philaenus spumarius), ma anche gravida di seri rischi per la salute e l’inquinamento delle acque del Salento”.

La richiesta rivolta a Michele Emiliano è quindi quella di impegnare il Pd in un’azione politica per fermare quello che non esita a definire “un crimine nei confronti della salute del territorio”.

Presidio in piazza Sant’Oronzo

Il Forum Ambiente e Salute, intanto, ha convocato per domani un presidio in piazza Sant’Oronzo, L’appuntamento è per le ore 18 (in caso di pioggia la manifestazione sarà rinviata) intorno ai piedi dell’albero di ulivo sorge al lato del Sedile. Lo scopo è quello di sensibilizzare ancora una volta l’opinione pubblica, e i vescovi del Salento, contro l’utilizzo di prodotti chimici in agricoltura e contro l’eradicazione degli alberi infettato. Per il forum quella in atto non è una calamità naturale, ma un fenomeno contro il quale si potrebbe agire in maniera molto meno “pesante”.

“Non vogliamo e stigmatizziamo politiche di incentivazione per eradicare e per avvelenarci è scritto in un comunicato -, ma chiediamo solo politiche volte alla massima promozione della cura agroecologica delle nostre piante, ulivi in primis, ed ecosistemi, in cui la biodiversità domestica tradizionale e naturale, insetti inclusi, vedi le api e non solo, è un valore e una ricchezza da salvaguardare e ripristinare”.

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