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"Il cittadino non è un bancomat": Adusbef contro la pioggia di multe a San Cesario

Conteggiate migliaia di multe dopo l'installazione di due photored: l'associazione ha chiesto al tavolo un prefetto un tavolo per risolvere diversamente il problema di messa in sicurezza della circonvallazione

SAN CESARIO DI LECCE - “Il cittadino non è un bancomat e i photored non sono sinonimo di sicurezza”. Poche parole ma chiare, quelle dei rappresentanti Adusbef Lecce intervenuti per difendere i cittadini di San Cesario di Lecce dalla pioggia di multe degli ultimi 4 mesi. La nota associazione dei consumatori ne ha conteggiate migliaia da quando sono stati installati due nuovi sistemi di rilevamento elettronico delle infrazioni, in altrettanti incroci semaforizzati lungo la circonvallazione del paese.  

Il photored – lo ricordiamo - serve alle autorità competenti per controllare il rispetto della segnaletica, quindi delle indicazioni dei semafori, da parte degli automobilisti. Stando alle rilevazioni degli ultimi mesi, però, i cittadini di San Cesario sarebbero divenuti dei veri e propri pirati della strada, avvezzi ad attraversare con il rosso e sprezzanti del pericolo.

Possibile? Gli avvocati di Adusbef escludono questa ipotesi e sollevano il dubbio che qualcosa non stia andando per il verso giusto. Troppe multe salate, in buona sostanza, sono e saranno recapitate agli automobilisti nonostante questi presunti attraversamenti selvaggi degli incroci non abbiano di fatto provocato alcun incidente.

Questo il paradosso evidenziato da alcuni cittadini intervenuti in conferenza stampa, questa mattina, insieme ai rappresentanti di Adusbef per risolvere il misterioso caso dei photored.

Gli avvocati dell’associazione hanno messo le mani avanti: “Non saremo noi a stabilire l’eventuale correttezza delle infrazioni perché l’ultima parola spetta al giudice di pace. Certo è che non abbiamo interesse a ingolfare la giustizia con una pioggia di ricorsi ma ci interessa intervenire per far rispettare i diritti delle persone”.

Il problema per Adusbef semmai è un altro: garantire la sicurezza di una strada già teatro di numerosi incidenti, cioè la circonvallazione, sprovvista di un’adeguata segnaletica verticale e sulla quale sarebbe opportuno intervenire “installando dissuasori di velocità e costruendo delle rotatorie”.

“Nella giornata di ieri si sono verificati due tamponamenti causati, a nostro avviso, proprio dalla presenza dei photored: le persone vanno nel panico, frenando bruscamente all’altezza dei rilevatori, e così provocano involontariamente degli incidenti- precisa il referente nazionale Antonio Tanza -. Non crediamo che sia questa la strada da percorrere per garantire la sicurezza degli automobilisti anche perché le multe corrispondono a punti della patente sottratti a persone che magari hanno bisogno della macchina per recarsi a lavoro. Che danno si provoca alle famiglie in questo modo?”.

“La strada, grazie alla segnaletica, è come un libro che deve essere letto dagli automobilisti facilmente e senza sorprese. Noi evidenziamo che gli incroci in cui sono presenti i photored non si sono mai caratterizzati per una grande quantità di incidenti”, prosegue lui.  

Semmai è l’intera circonvallazione di San Cesario a dover essere messa in sicurezza: “Lungo la strada ci sono numerosi accessi privati eppure mancano i marciapiedi e le piste ciclabili, così come le protezioni e le delimitazioni, mentre il manto stradale è in pessimo stato e la segnaletica orizzontale logora”, aggiunge l’esponente nazionale dell’associazione.

In buona sostanza, l’istallazione dei due photored “non sembra giustificata dalla necessità di prevenire incidenti”. E per questo l’associazione dei consumatori ha allertato il prefetto di Lecce ed il sindaco del Comune di San Cesario al fine di istituire un tavolo che faccia chiarezza sulla situazione e prenda misure utili a garantire la sicurezza degli automobilisti.

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