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Aumento rendite catastali, al lavoro per i ricorsi: “Tassazione illegittima”

Codacons, Confedilizia e Adoc forniscono consulenza ai cittadini. Il riclassamento degli immobili ha prodotto un incremento del valore degli stessi, residenziali e non, con conseguenze negative sulle tasche dei leccesi

LECCE – Le associazioni dei consumatori, ma anche Confedilizia, aprono le porte ai proprietari di immobili con l’obiettivo di sostenere i cittadini nella preparazione dei ricorsi alla Commissione tributaria provinciale contro l’aumento delle rendite catastali sancito dall’attività di riclassamento svolta dall’Agenzia del territorio su incarico del Comune di Lecce.

“Tale aumento – spiega Luisa Carpentieri, del Codacons di Lecce - non è senza effetto: aumento, in termini reali, dell’Imu, aumento in termini reali della tassa di registro nelle compravendite di immobili, potenziale aumento della tassazione per i servizi collegati alla casa, aumento delle imposte dirette ed indirette collegate alla casa, per esempio dell’Irpef. Insomma una vera nuova pesante batosta che colpisce i cittadini di Lecce”.

La responsabile della sede locale punta l’indice contro il modus operandi del sindaco, Paolo Perrone: “Spendono soldi pubblici per inviare inutili lettere con lo scopo di buttare fumo negli occhi, ma la verità è che l’aumento appare illegittimo sotto diversi punti”.

Il riferimento è alla missiva che il primo cittadino ha fatto recapitare prima di Natale alle famiglie leccesi per spiegare che l’aumento delle aliquote dell’Imu si è reso necessario per il taglio dei trasferimenti nazionali e che comunque è in preparazione un ricorso – già annunciato da tempo contro il governo contro il criterio che presieduto la distribuzione del fondo di perequazione, ritenuto penalizzante per il Comune di Lecce. Negli stessi giorni, l’Agenzia del territorio ha provveduto ad inviare ai proprietari di immobili una comunicazione di tipo diverso, contenente i nuovi valori catastali.

L’effetto congiunto dell’aumento dell’Imu e del riclassamento degli immobili in quasi tutto il perimetro urbano ha determinato una vera e propria stangata. La minoranza consiliare ha provato a più riprese a indurre l’amministrazione a rivedere alcuni suoi passi: proponendo prima di ritirare le delibera con la quale si attribuì all’Agenzia del territorio, nel 2010, il compito di procedere al riclassamento e successivamente di introdurre aliquote più basse per il 2013, in modo da attutire l’impatto del salasso. A questo punto, come suggerisce Carlo Salvemini di Lecce Bene Comune con una lettera per ora solo virtuale, non resta che rivolgersi alle associazioni dei consumatori Adoc e Codacons – che ha attivato lo sportello “Difendiamo i nostri diritti” - oppure a Confedilizia per la preparazione di un ricorso in cui si chiede il riesame dell'avviso comunicato dall'Agenzia del territorio.

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