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Sabato, 27 Aprile 2024
Politica Casarano

De Masi in bilico: ora trema per colpa di "Heliantos 2"

Il primo cittadino di Casarano registra segnali contrari dalla sua maggioranza sulla centrale a biomasse: ora rischia concretamente di risultare sfiduciato nel prossimo consiglio comunale urgente

CASARANO - La giunta comunale di Casarano barcolla sulla centrale a biomasse: i venti della discordia soffiano su Palazzo Domenicani, e, alla fine, "Heliantos 2" si sta profilando a tutti gli effetti come monumento ideale delle contraddizioni di una maggioranza, quella di Ivan De Masi, che oggi sembrano evidenziarsi in tutta la loro chiarezza. Un assessore del Pd, Attilio De Marco, che lascia la delega alle politiche energetiche, e il conseguente annuncio dello stesso primo cittadino di azzeramento della sua giunta, per valutare, attraverso una consultazione interna alle forze di governo, chi creda ancora nel progetto amministrativo del giovane sindaco.

Si parla di esigenze di rilancio, ma la sensazione è che si stia creando una voragine tra il Pd e il primo cittadino, con la creazione di un'asse politica che potrebbe mettere in minoranza De Masi su quella che è diventata evidentemente una patata bollente, dal retrogusto ideologico, nella proposta delle singole e differenti posizioni. Mentre si avvicina la grande manifestazione di sabato, organizzata dalla cittadinanza attiva e dal comitato "No centrale", per ribadire che "Heliantos 2" non sembra essere la benvenuta, dunque, il sindaco deve fare i conti sul proprio futuro e mediare con quelli che finora sono stati i propri compagni di amministrazione.

Ma, nonostante le difficoltà oggettive al conflitto d'interessi che lega il sindaco al gruppo Italgest, fino a questo momento, il tutto era stato affrontato nell'ottica della divergenza di pensieri e vedute all'interno di un rapporto democratico tra le parti, senza, tuttavia, mai dover mettere in discussione la stabilità del governo di Casarano. Oggi il quadro sembra cambiato, dopo la miccia accesa da De Marco, e dopo la richiesta di convocazione urgente di un consiglio comunale tematico sulla centrale, promosso da sei consiglieri di maggioranza, con una bozza di delibera contraria al progetto Italgest. E lo scenario non tanto fantasioso sembra portare il sindaco al rischio concreto di presentarsi nell'assise consiliare con la contrarietà dei numeri.

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