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Dimissioni respinte: Raffaele Fitto rimane in sella

Silvio Berlusconi stesso, nel consiglio dei ministri di oggi, dove il politico magliese era assente, ha comunicato il respingimento delle dimissioni di Fitto: la colpa della sconfitta sarebbe di molti

ROMA - Raffaele Fitto resta al suo posto attuale di ministro degli affari regionali: come filtrato dalla fuga di notizie, già ieri sera, e da ambienti molto vicini al premier Berlusconi, dunque, le sue dimissioni sono state respinte nella riunione mattutina del consiglio dei ministri, a Palazzo Chigi. Il respingimento delle dimissioni di Fitto è stato comunicato al diretto interessato al telefono, che era assente nell'assise, ma collegato con la sala del Cdm. È stato lo stesso Silvio Berlusconi, a quanto si apprende, a proporre all'assemblea di ministri di non accettare le dimissioni, ottenendo l'applauso dei rappresentanti istituzionali dei singoli dicasteri.

Solo pochi minuti prima, il premier aveva analizzato quanto accaduto in Puglia, ribadendo la fondatezza della propria convinzione, ossia come la mancata convergenza del Pdl sul nome di Adriana Poli Bortone (candidata governatrice dell'Udc, caldeggiata dallo stesso premier) sia da imputare all'ex coordinatore regionale, ma non solo a lui, visto che il nome di Rocco Palese era stato sostenuto da tutti i consiglieri regionali in quota Pdl: pertanto, Berlusconi ha respinto le dimissioni di Fitto, nella consapevolezza che la responsabilità della cocente sconfitta pugliese, sia da condividere con tutti i dirigenti sul territorio.

Resta, tuttavia, la sensazione che il capitolo Puglia non sia arrivato all'epilogo: incombe il cosiddetto rimpastino di governo, con l'avvicendamento e la sostituzione di qualche ministro della squadra berlusconiana, e già nei prossimi giorni potrebbe riproporsi l'eventualità di una sostituzione dello stesso ministro. Insomma, le dimissioni di Fitto sono state respinte, ma la questione resta aperta e lo stesso politico magliese rimane nell'occhio del ciclone e sul banco degli imputati, per una ragione molto semplice: seppur in una fase difficile, dopo la batosta del 2005 alle regionali, il Cavaliere lo aveva premiato tre anni dopo con il riconoscimento ministeriale, che aveva anche l'obiettivo di dargli ulteriore peso sul territorio pugliese. Ma, a detta di molti dentro al Pdl che, in questi giorni, hanno manifestato l'opportunità di accogliere le dimissioni di Fitto, quest'ultimo, nonostante l'incarico di prestigio non ha dato prova della sua forza, riperdendo la regione, la questione rischia di riproporsi a breve. Ministro si, ma forse a tempo determinato e con un contratto a termine. Dopo Pasqua, probabilmente il quadro sarà più chiaro.

Paolo Perrone: "Le conseguenze del voto sono un fatto politico"

"Accogliamo con piacere la notizia del respingimento delle dimissioni del ministro Fitto da parte del presidente Berlusconi, che ringraziamo per aver riflettuto e compreso che la sconfitta in Puglia ha responsabilità larghe e cause complesse". Così il sindaco di Lecce, Paolo Perrone, commenta la decisione del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi di respingere le dimissioni di Raffaele Fitto da Ministro per gli Affari Regionali presentate all'indomani dell'esito elettorale.

"Vittorie e sconfitte - prosegue - non hanno mai un solo padre e, peraltro, non vedo perché le questioni politiche pugliesi avrebbero dovuto determinare quelle istituzionali e addirittura le sorti dell'Esecutivo nazionale. Sarebbe stato inaccettabile compromettere l'ottimo lavoro svolto fin qui (soprattutto per la Puglia e per il Mezzogiorno) da Raffaele Fitto nel Governo di Berlusconi per un Ministero cruciale per gli equilibri istituzionali del Paese".

"L'analisi e le conseguenze del voto sono e devono restare innanzitutto un fatto politico. E' giusto che tutti quanti facciano una riflessione attenta sul lavoro svolto in una campagna elettorale sicuramente difficile, che forse proprio perché tale ha scoraggiato qualcuno che si è sentito sconfitto in partenza. Ma Vendola non è un marziano e Palese avrebbe potuto uscire vincitore da questa contesa. Credo - conclude il primo cittadino - che occorra impegno e vicinanza agli elettori anche quando l'esito elettorale è piuttosto incerto".

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