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Dossier Mitrokhin, "guerra fredda" fra Poli e Rotundo

Adriana Poli Bortone ritorna sulla vicenda legata all'articolo apparso su La Repubblica del 26 novembre, in cui Limarev cita Rotundo. Pronta la replica: "Si tratta solo di farneticazioni"

Siamo forse tornati ai tempi della guerra fredda?

"Mi vedo costretto a replicare alle incredibili parole del sindaco uscente su un mio fantomatico coinvolgimento nel cosiddetto dossier Mitrokin, nel ruolo a metà tra il farsesco e il poliziesco di una spia russa". Antonio Rotundo aveva risposto così al sindaco di Lecce Adriana Poli Bortone a proposito di una vecchia polemica riaccesa dall'attuale dibattito politico (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=15149). Ma al primo cittadino quella risposta evidentemente non è bastata, perché Adriana Poli Bortone ritorna sull'argomento più decisa che mai. E sul caso era scesa in campo anche l'onorevole Teresa Bellanova dell'Ulivo.

"Antonio Rotundo - replica Adriana Poli Bortone - che fa la spia per il Kgb è una storia da fantasmi come dice Teresa Bellanova? Fantasma resterà lui fino a quando non dimostrerà in maniera chiara a tutti, e non solo ai leccesi, che con quel mondo non c'entra nulla. E fantasmi resteranno tutti quelli che lo difendono senza uno straccio di argomento e soprattutto senza prove e ragioni concrete. Che Rotundo abbia potuto servire i comunisti russi per attività nel nostro Paese non l'ho detto io, ma Euvgeny Limarev, un ex ufficiale del Kgb che ha collaborato con la ‘commissione Mitrokhin', nel corso di un'intervista pubblicata da ‘La Repubblica' il 26 novembre scorso. Scusate se ci è venuto il dubbio, scusate se del dubbio non ci siamo liberati considerato che il diretto interessato ha fatto finta di nulla e scusate se adesso un poco ci crediamo visto che, ai nuovi solleciti, lui ancora prova a spostare l'attenzione e a lasciare intatta la cortina fumogena che si è alzata sulla vicenda".

"Appena prova a scendere nei dettagli - prosegue la Poli -, Rotundo dice che il suo nome nel ‘dossier Mitrokhin' non compare. Infatti, ribadiamo ancora una volta a beneficio di tutti che il suo nome sta nella lista di cui parla Limarev a ‘La Repubblica', assieme a quelli di altri esponenti dei Ds e del centrosinistra. Ma la circostanza, da un punto di vista strettamente etico e politico, ha lo stesso identico peso e necessita ugualmente di una spiegazione. Lasciamo a chi di competenza gli aspetti sostanziali. Io al suo posto avrei risposto subito e senza tentennamenti, e invece dopo oltre cinque mesi sento ancora dire che questa è fantapolitica, che noi inventiamo spioni e fantasmi, che lo abbiamo calunniato. Noi.

"Si faccia dare chiarimenti da Limarev - prosegue il sindaco di Lecce - oppure da Guzzanti e Scaramella, che se hanno tentato di orchestrare uno scandalo politico per mezzo della commissione (come pure adombra l'ufficiale russo), che cosa hanno contro un qualunque deputato del Parlamento italiano tanto da voler tirarcelo dentro? Se non è una spia, Rotundo chiarisca e non provi a convincerci che è un malcapitato il cui nome è balzato fuori per sorteggio. Altro che Don Camillo e Peppone. Dal Sindaco di Brescello nato dalla penna di Guareschi, apparente politico attaccabrighe e reale maestro del dialogo e della correttezza, il nostro e la Bellanova potrebbero prendere lezioni".

E Rotundo, ovviamente, non ha mancato di replicare alla replica. "Mi sembra incredibile dover ulteriormente replicare a quelle che stanno diventando vere e proprie farneticazioni del sindaco uscente su questo fantomatico caso Mitrokin", ribadisce il candidato dell'Unione. "Noto con sincero dispiacere che il sindaco uscente perde il suo tempo e quello dei cittadini, dando credito e riferendosi ad un oscuro personaggio, riconosciuto come un calunniatore al soldo dell'onorevole Guzzanti, probabilmente imbeccato da uno dei 49 consulenti pagati a spese dello Stato per costruire un falso dossier per mezzo di una commissione del Parlamento".

"Il sindaco uscente - prosegue Rotundo -, in ossequio al suo prestigio e alla sua fama, avrebbe dovuto porgere a gente ignara come me la sua solidarietà, laddove la sua parte politica, con denaro pubblico, è stata intenta per anni a costruire dossier inquietanti quanto ridicoli. La mia storia è cristallina, la mia passione politica si è sviluppata tutta alla luce del sole in difesa e a sostegno della gente comune. Ribadisco che di queste fantasie e di queste miserie alla gente non importa niente".

Per questo, conclude Rotundo, "la invito per l'ennesima volta a confrontarsi sui bisogni e sulle attese dei cittadini di Lecce, argomenti a cui capisco voglia sfuggire, prigioniera delle lotte fratricide di un centrodestra, incapace di proporre alla città una classe dirigente credibile e di garantire soluzioni ai tanti problemi della città".

Siamo tornati alla guerra fredda.

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