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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

Duello a distanza tra il Cavaliere e il Governatore

Berlusconi chiama a Bari alla convention di Palese, annuncia la visita in Puglia e la vittoria del centrodestra Vendola a Lecce rilancia la sfida: "Sconfiggere il buio Fitto e il suo disegno Palese"

LECCE - Berlusconi non poteva mancare l'appuntamento con la Puglia: troppo strategica questa regione, nel prossimo voto, troppo densa di significati, dal laboratorio politico del centrosinistra, che ha spazzato via il laboratorio partitico, concepito sui tavoli romani. Il Cavaliere doveva far sentire la sua ombra sugli avversari e la sua presenza al fianco del Pdl locale, per confortarlo dagli ultimi sondaggi sfavorevoli. E così, a Bari, "appare" telefonicamente la sua voce, all'interno della convention di presentazione delle liste del centrodestra, e promette: "Verrò in Puglia a sostenere personalmente Rocco Palese presidente".

La promessa è di quelle impegnative e ovviamente scalda la platea numerosa (gli organizzatori parlano di 5mila persone presenti tra il pubblico del Teatro Team), oltre a rincuorare i vertici, che confidano in questa "carta" per lo sprint finale in prossimità del voto. Parla di Palese il premier e lo elogia, evidenziando ciò che hanno in comune: "So che anche lui risparmia e spegne le luci quando esce dal suo ufficio. Questo è importante, perché significa avere rispetto della cosa pubblica e del denaro altrui". Poi il pronostico della vittoria del centrodestra anche in Puglia, sottolineando come nel centrosinistra "pensano di poter cambiare la bilancia tra noi che siamo la maggioranza moderata del paese e loro che sono da sempre minoranza, con l'apertura delle frontiere in modo da far venire qui tanti extracomunitari a cui successivamente dare il voto pensando che questi extracomunitari non potrebbero che votare a sinistra".

Intanto Vendola presenta il centrosinistra nella provincia di Lecce e nella cornice del Cinema Massimo riceve un'accoglienza degna di una rockstar. Tocca tanti temi, dall'acqua pubblica al berlusconismo con una risposta indiretta a ciò che accade contemporaneamente nel capoluogo, ed affermando la necessità di "far partire dalla Puglia un'alba per l'Italia" sconfiggendo il "buio Fitto e il suo disegno Palese": "La passione politica in questa campagna elettorale - ha affermato - è particolarmente interessante e bella perché è il coinvolgimento di un popolo intero e di tutte le fasce di età, è una campagna elettorale, almeno dal mio versante, piena di giovani, di anziani, di bambini, è una specie di festa della discussione e della democrazia". Non si sbilancia sui sondaggi il governatore uscente, che dichiara: "Non mi occupo di sondaggiocrazia, ma in genere sono sempre stato lieto di perdere la guerra dei sondaggi e di vivere le elezioni".

Rizzi, candidato di Alternativa Comunista, dal canto suo, evidenzia come Vendola abbia scoperto solo in campagna elettorale la ripubblicizzazione dell'acquedotto pugliese: "Dopo aver cacciato Petrella contrario all'S.p.a., e non aver minimamente ascoltato i movimenti per l'acqua per ben 4 anni, di colpo, tra le primarie e le elezioni regionali, - afferma- si ricorda che di aver promesso 5 anni fa la ripubblicizzazione dell'Aqp. Tra D'Alema, Fitto e la Poli Bortone, favorevoli alla privatizzazione della gestione dell'acqua, Vendola recita il ruolo di incantatore di serpenti. Favorevole alla ripubblicizzazione in campagna elettorale, mantenitore della gestione privatistica da governatore. Il sottoscritto e Alternativa comunista, da sempre interni al movimento per 'l'acqua bene comunè regionale, ritengono che l'unica soluzione per fare in modo che l'acqua non venga trasformata in merce sia la ripubblicizzazione dell'Aqp con il passaggio diretto alla regione, senza s.p.a. e senza privatizzazione".

Anche Adriana Poli Bortone, candidata del Terzo Polo, attacca Vendola sulla questione Acquedotto, sottolineando come anche il 21 giugno 2005, presentando in Consiglio regionale il proprio programma di governo "parlò testualmente di 'ripubblicizzazione dell'Acquedotto pugliese come costruzione di una esperienza mondiale": "Sentirgli ripetere oggi le stesse cose conferma la scarsa credibilità delle sue parole vane - afferma la senatrice - non c'era bisogno di una filastrocca di Vendola, dopo 5 anni, per sapere che l'acqua è un bene pubblico. La verità è che Vendola in questi 5 anni si è occupato soltanto di lottizzare anche lui Aqp, senza preoccuparsi minimamente di ottimizzarne la gestione". Sulla gestione, la Poli sostiene che non sia uno scandalo se "entro determinati limiti la gestione possa essere affidata anche a un privato: in tempi di federalismo fiscale, dobbiamo ottimizzare l'uso delle risorse. E innanzitutto ridurre il costo dell'acqua".

E sempre dal Terzo Polo arriva una stilettata anche al candidato del centrodestra, Rocco Palese: a firmarla è l'esponente dell'Udc, Salvatore Negro, già sindaco di Muro. "La sanità - afferma - è un terreno su cui centro destra e centro sinistra potrebbero tranquillamente stringersi la mano. La passerella di oggi del candidato presidente del Pdl, che dopo cinque anni torna sul luogo del misfatto, ossia negli ospedali salentini, ha tutta l'aria dell'ennesimo teatrino politico che si consuma a danno degli elettori. Proprio lui che da braccio destro di Raffaele Fitto ha assistito alla compromissione definitiva della sanità pugliese, oggi utilizza ciò che la giunta Vendola non è stato in grado di fare per illudere gli elettori".

"Quello che la politica dovrebbe fare - spiega - è dare indirizzi, senza scendere nel merito della gestione della sanità. Il ripensamento e la riprogettazione del sistema sanitario regionale, che assegni la direzione delle Asl ai manager per meritocrazia, e non per ingerenze politiche, è uno dei punti cardine del programma elettorale Udc, una delle battaglie che portiamo avanti con maggior forza e determinazione, ma che negli ultimi giorni viene spacciato a più riprese come un'idea del candidato di centro destra. Siamo sicuri che battere il tasto della sanità, dopo aver tanto contribuito a sfasciarla dall'interno, può, al più attrarre, visibilità, ma certamente non procurare consenso".

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