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e dopo 5 mesi qualcuno si ricorda delle centraline

Antonio Rotundo presenta un'interpellanza urgente al sindaco. Nonostante i soldi versati dalla Provincia al Comune, il monitoraggio è fermo da tempo. Problema che un Comitato leccese evidenzia da mesi

Dopo quasi cinque mesi dalla lunghissima battaglia intrapresa da Gabriele Mariano, ex presidente del Comitato indipendente Lecce ai cittadini (e ora del Comitato indipendente dei numeri 0 "Signor Nessuno", e sì che la fantasia non manca) dai banchi della politica è partita la prima interpellanza sulla chiusura delle centraline di monitoraggio della qualità ambientale dell'aria. Meglio tardi che mai, verrebbe da dire. E' stato Antonio Rotundo, capogruppo dell'opposizione, a far rimbombare per la prima volta fra le pareti dell'aula consiliare di Palazzo Carafa la parola "centraline". Ieri pomeriggio, prima che il sindaco Paolo Perrone prendesse parola per un lungo discorso sui conti della Lupiae, aveva chiesto di poter discutere dell'argomento nel corso del Consiglio. E poiché non rientrava in scaletta fra gli ordini del giorno, il presidente del Consiglio Eugenio Pisanò gli ha suggerito di presentare un'interrogazione per la prossima seduta.

Detto, fatto: Rotundo ha impugnato carta e penna e inviato un'interpellanza al sindaco. "Da alcuni mesi le centraline di rilevazione dei valori di inquinamento ambientale sono spente, a quanto è dato sapere, per la scadenza del contratto di manutenzione", scrive il capogruppo di centrosinistra. Che prosegue: "L'amministrazione non ha provveduto per tempo alle procedure amministrative atte a garantire la continuità del servizio, la cui importanza per la salute dei nostri concittadini, considerati i numerosi allarmi registrati sin dalla installazione delle apparecchia ture, è assolutamente nota. Tale inadempienza - prosegue Rotundo - è ancor più grave se si tiene conto che il finanziamento dell'intervento è stato garantito da un contributo dell'amministrazione provinciale deliberato con il Piano triennale per l'ambiente nell'ordine di 300mila euro, erogati il 31 maggio 20077 ed accreditati presso la la tesoreria del Comune di Lecce sin dal 14 giugno 2007".

"Poiché si attribuisce alla necessità di una variazione di bilancio per incamerare il contributo evidenziato la causa dei ritardi per l'attivazione delle procedure di gara - scrive ancora l'esponente dell'Unione -, ci si chiede quali siano stati i motivi che hanno impedito che tale somma, considerato che era inserita nel Piano della Provincia, fosse ragionevolmente prevista nel bilancio di previsione". Rotundo conclude chiedendo al sindaco "una risposta sui tempi e le modalità che questa amministrazione intende attivare con la rapidità e la tempestività che la situazione impone".

L'attenzione sul problema, come si diceva, è stata posta da Gabriele Mariano. La sua battaglia è iniziata a maggio, quando per primo denunciò lo spegnimento delle centraline ed è stata seguita per mesi con molta attenzione da LeccePrima. All'epoca si avvicinavano le elezioni che poi avrebbero condotto ad una riconferma del centrodestra, con Perrone primo cittadino. Il 17 maggio scorso Mariano ricordò che presto avrebbe presentato un esposto in Procura (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=1701). Fatto che puntualmente avvenne il 31 maggio: (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=1943). Nel corso dei mesi Mariano ha chiesto più volte anche l'appoggio di LeccePrima per continuare a discutere del problema, evitando che passasse in secondo piano (in questo articolo si può trovare in allegato anche l'esposto presentato alla Procura: https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=2096). Per protesta, nei giorni successivi, Mariano, con una provocazione dai toni sarcastici, propose di trasformarsi in "centralina umana": (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=2370). Cosa puntualmente avvenuta il 28 giugno (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=2433). La protesta ovviamente non s'è fermata, ma è andata avanti chiamando in causa il sindaco in prima persona (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=2494) e arrivando ad attriti con l'ufficio Ambiente (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=2656). Poi, finalmente, il primo, lento, risveglio della politica locale, quando qualcuno si è accorto che esiste un problema centraline (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=2938). Ora, come un sospiro di sollievo, l'interpellanza di Rotundo. In attesa di tornare a capire che aria respirano i leccesi.

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