rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Politica Gallipoli

E ora la querelle Premio Barocco finisce in Consiglio

Gallipoli, convocazione dell'assise cittadina su indicazione della minoranza per lo svolgimento delle kermesse nell'area portuale. Intanto il deputato Barba replica al produttore Marti

GALLIPOLI - Certo di priorità ce ne sarebbero ben altre da affrontare. E lo riconoscono gli stessi proponenti. Ma ora la querelle sul ritorno a Gallipoli del Premio Barocco è pronta a spostarsi nell'ambito del Consiglio comunale. Il tutto per volontà dei gruppi consiliari della minoranza di Palazzo Balsamo che hanno depositato apposita richiesta di convocazione dell'assise civica per discutere proprio dell'argomento del giorno: il Premio Barocco nell'area portuale. Hanno firmato il relativo ordine del giorno del prossimo consiglio (da svolgersi entro i prossimi 20 giorni) i consiglieri Tommaso Scigliuzzo, Giuseppe Coppola, Gino Schirosi, Antonella Greco, Enzo Mariello. Assente, fuori sede, Giovanni De Marini. E mentre non si è ancora spento l'eco della polemica a distanza tra gli organizzatori, l'amministrazione comunale e soprattutto l'ex sindaco Vincenzo Barba, i consiglieri dell'opposizione sono passati all'azione ed hanno preso carta e penna, inoltrato la richiesta di convocazione urgente dell'assise comunale monotematica, lo scorso 20 aprile. Con la seguente motivazione a corredo:

"Difficilmente ci possono sfuggire i tanti problemi di gran lunga più seri ed urgenti che assillano la città di Gallipoli. Mai affrontati dal potere e tuttora irrisolti" spiegano in premessa e all'unisono i consiglieri dell'opposizione gallipolina, "ma oggi si tratta di dirimere una questione di principio per cui va ristabilita in ogni modo la verità dei fatti, spudoratamente calpestata e occultata dietro veti, beghe e ripicche che nulla hanno a che vedere con la politica e con la città. E poi chi può giurare e scommettere che l'evento così importante e duramente discusso e conteso non sia davvero un'altra opportunità per il nostro turismo? Per giunta a costo zero per le casse pubbliche! Ebbene, martedì scorso 20 aprile, è stata protocollata in Comune formale richiesta di convocazione del Consiglio Comunale straordinario e monotematico da tenersi con la massima urgenza, dunque entro i successivi 20 giorni. All'ordine del giorno un atto d'indirizzo su ‘Premio Barocco nell'area portuale'. Promotori i consiglieri della minoranza ‘risicata e rinsecchita', persone assolutamente libere e asservite solo alle proprie idee, persone responsabili e ancora utili a scongiurare il rischio di una maggioranza bulgara, ma soprattutto a garantire la democrazia che invece qualcuno con la solita spocchiosa arroganza si compiace d'irridere, nonostante tutto".

E aggiungono: "Qualche smemorato dovrebbe ricordarsi che tale minoranza consiliare in realtà è rappresentativa di una fetta maggioritaria della popolazione e che il solo gruppo Pd, per una bizzarria legislativa, è l'espressione del voto di oltre 5.000 elettori dell'area di centro-sinistra. Altroché minoranza risicata. I rami secchi, ormai caduti, sono finiti ad alimentare la fucina del padrone! Vedremo come si esprimerà e reagirà il Consiglio, emancipato da ogni sudditanza. E se ci sarà qualche sorpresa. Ma soprattutto con la speranza che la città non stia a guardare!".

Intanto Barba replica alle dichiarazioni del produttore Marti.

E in attesa dei pronunciamenti del Consiglio comunale, è tornato ancora una volta sull'argomento l'ex sindaco e deputato Pdl della città, Vincenzo Barba per controreplicare alle dichiarazioni contenute nell'ultima conferenza stampa e comunicazione del patron del Premio, Cartenì e del produttore Nello Marti. "Da rappresentante istituzionale del territorio salentino trovo offensive ed irridenti le parole del produttore televisivo Nello Marti" dice Barba, "che si è permesso di definire come ‘sterrata periferia' e ‘rondò di periferia' lo spazio che il Comune di Lecce ha messo a disposizione nel passato e avrebbe fornito nel presente agli organizzatori del Premio Barocco. Non si giocasse con i nomi di importanti città salentine, ci sarebbe da sorridere ad ascoltare le parole di Marti e Cartenì che a mo' dei due monaci della famosa fiction di Greggio e Iachetti parlano in un modo e agiscono nell'altro, in modo repentino. Tutti, ma proprio tutti, abbiamo ascoltato con le nostre orecchie su tutte le emittenti locali che lor signori erano in cerca di uno spazio al chiuso per organizzare la serata del loro evento canoro, poiché il pericolo di pioggia avrebbe potuto comportare il disimpegno della Rai dal sostenere una manifestazione a rischio di effettuazione. Come si fa a dire che avevamo sentito male, che nessuno aveva mai proferito certe parole? Con quale coraggio si appellano gli altri bugiardi e se stessi unici depositari della verità?"

E conclude: "La verità è che Cartenì e Marti non perdono occasione di farsi conoscere e non apprezzare dal territorio in cui si cimentano e quindi poi sono costretti a cambiare aria. Vi ricordate al momento delle offensive parole che si rivolgevano alla città di Gallipoli quante presunte città e quante presunte location si erano candidate, in competizione tra loro, ad ospitare il "Premio Barocco"? Che ne è stato di tutto ciò? L'impressione è che dinanzi allo scarso appeal si ritorni a Gallipoli con aria eccessivamente guascona, pensando di seminare zizzania nella Perla dello Jonio e di offendere la città di Lecce che per ben due lunghi anni ha supportato e sopportato questa manifestazione. Ci vorrebbe più rispetto dei luoghi e delle persone che hanno contribuito con il loro impegno al buon esito degli eventi".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

E ora la querelle Premio Barocco finisce in Consiglio

LeccePrima è in caricamento