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Elezioni comunali 2012

Carta dei diritti del consumatore ed un piano per spingere la differenziata

Il candidato centrista Luigi Melica continua a presentare le proposte del suo programma per migliorare Lecce: in particolare, prendendo spunta dalla metodologia del Comune di Perugia, punta a qualificare la gestione dei rifiuti

LECCE - Istituire una Carta dei diritti del consumatore, altra “grande incompiuta dell’amministrazione uscente”: è la proposta di Luigi Melica, candidato sindaco del Polo di Centro, presentata in una conferenza stampa, a cui ha partecipato l’avvocato Antonio Tanza. Quest’ultimo ha raccontato di come Melica abbia sostenuto la propria battaglia di fronte alla Corte costituzionale, in via del tutto gratuita, per la cancellazione di una disposizione giuridica del decreto “Mille proroghe” che penalizzava i correntisti/consumatori a vantaggio della banche.

Nella stessa sede, il delegato cittadino dell’Udc, Wojtek Pankiewicz ha denunciato, tra le altre incompiute del Comune, la mancata istituzione delle 13 consulte comunali, a testimonianza della mancanza di dialogo di questa amministrazione con i cittadini. Organi fondamentali per rappresentare le associazioni, il volontariato, le categorie professionali, le organizzazioni sindacali, enti e istituzioni di varia natura che potrebbero arricchire le proposte degli organi comunali.

Il candidato centrista, nel delineare la tutela del consumatore, ha “preso in prestito” il modello della città di Perugia, che nell’adottare la Carta dei consumatori e nell’istituire una Consulta con tutte le associazioni, è riuscito a creare delle buone prassi tra i cittadini. In particolare, benefici cospicui si sono riversati sulla raccolta differenziata, grazie all’educazione ambientale, con cui i cittadini hanno progressivamente modificato le loro abitudini.

Cinque le proposte messe in campo: l’adozione di una carta dei diritti del consumatore e degli utenti, di un protocollo d’intesa all’insegna del principio di sussidiarietà, la costituzione di una consulta delle associazioni di tutela dei consumatori ed utenti, un piano annuale degli interventi per la promozione dei loro diritti. Inoltre, si punta alla facilitazione nella realizzazione degli obiettivi programmatici.

Con questo meccanismo, secondo Melica, si potrà lavorare ad un’azione importantissima, la raccolta differenziata: “E’ stato lo stesso sindaco Perrone, infatti, ad ammettere che se non si riuscirà ad educare alla raccolta differenziata, si dovrà aumentare la Tarsu. A nostro parere, non ci può limitare a tali affermazioni, senza ver costruito un percorso per condurre i cittadini ad entrare nella cultura della differenziata. La metodologia seguita dal Comune di Perugia, può portare all’obiettivo della percentuale minima di raccolta differenziata previsto dalla legge”.

“Ciò sarà possibile – prosegue Melica -, a nostro avviso, proprio perché si saranno coinvolte sin dall’inizio le associazioni dei consumatori, le quali, oltre a coadiuvare l’amministrazione, a dare suggerimenti, a contribuire alla valutazione dei servizi offerti, diviene, attraverso la Consulta un vero e proprio partner che collabora nella realizzazione degli obiettivi. Al contrario, riteniamo che la carenza di una metodologia condivisa nell’agire amministrativo della giunta Perrone, ci costringerà a rivedere la tassa sulla Tarsu”.

Nell’azione presente nel Piano annuale del Comune di Perugia, il progetto sull’implementazione del servizio di raccolta differenziata domiciliare ha come obiettivi progettuali: lo sviluppo della consapevolezza dei cittadini sulla raccolta differenziata, l’ulteriore incremento della raccolta differenziata, la riduzione della produzione di rifiuti all’origine, il riuso e riciclaggio dei materiali recuperati (vetro, carta, frazione umida, ecc): “Essa prevede – ha chiarito Melica -, inoltre, una forma di raccolta porta a porta dei rifiuti, separati all’origine dagli utenti, che li conferiscono in appositi contenitori separati”.

“E’ lampante che tali obiettivi – ha concluso - hanno maggiori chance di essere realizzati se l’amministrazione è affiancata, nella conduzione delle rispettive attività, dalle associazioni dei consumatori presenti in città. Ma se le ignora, ritenendo di essere autosufficiente è lampante come obiettivi di non semplice realizzazione come la raccolta differenziata saranno di impossibile realizzazione”.

 

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