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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

Energie rinnovabili e lavoro: ecco le risposte del Pd

Maniglio chiede di incentivare le energie rinnovabili, senza tuttavia favorire una proliferazione indiscriminata di impianti a danno del territorio. Sergio Blasi sposta l'attenzione sull'occupazione

LECCE - Dire no al nucleare, codificato con la legge regionale 30 del 2009, ma allo stesso tempo incentivare le energie rinnovabili, senza tuttavia che gli impianti sconvolgano le peculiarità delle nostre campagne. È questo il pensiero di Antonio Maniglio, capogruppo uscente del Pd, sul tema delle energie rinnovabili, che coinvolgono anche le preoccupazioni annesse, "emerse in tanta parte del Salento", per "una proliferazione disordinata di impianti fotovoltaici ed eolici, debbono trovare una risposta nella normativa regionale".

Secondo Maniglio bisogna andare in due direzioni: "La prima - afferma - è quella di restringere e regolamentare, anche attraverso una programmazione sovra comunale degli impianti, le autorizzazioni. Ciò si scontra con gli orientamenti del governo Berlusconi che è favorevole, purtroppo, a una totale deregulation. Non si spiega diversamente la scelta di impugnare la legge della Puglia proprio nella parte che prevede vincoli all'installazione di pale e specchi nelle aree protette, nelle oasi naturali e nelle zone agricole di particolare pregio".

La legge pugliese è più restrittiva di quella nazionale? "Forse - dichiara -, senza scomodare l'idea di federalismo che alberga in taluni uomini di governo, si poteva modificare quella nazionale dando maggiore autonomia alle regioni visto che la Costituzione assegna a Stato e Regioni il potere di legiferare in materia di produzione e trasporto di energia".

Sul secondo punto, secondo Maniglio, si è già sulla buona strada, in quanto la legge 34 del 2009 prevede già la possibilità che "la Regione incentivi i piccoli impianti domestici", con un emendamento, proposto dallo stesso esponente del Pd e approvato dall'intero Consiglio Regionale, che "deve essere adeguatamente rimpinguato con i fondi Fas che debbono ancora essere assegnati alla Puglia dal governo nazionale": "Ci sono le condizioni, pertanto - ribadisce -, affinché il primato della Puglia in materia di energie rinnovabili, che si deve accompagnare con la riduzione delle emissioni di Co 2 di Cerano, rimanga tale ma all'interno di una programmazione degli impianti e, soprattutto, di una politica di sostegno per i piccoli impianti".

Attenzione al lavoro e dignità ai cittadini sono, invece, le priorità che pone all'attenzione della politica, Sergio Blasi, segretario regionale del Pd, che spiega di aver impegnato i primi di giorni di campagna elettorale ad incontrare tante lavoratrici e tanti lavoratori. Blasi sente di denunciare una situazione di estrema difficoltà e di grande preoccupazione: "Mentre il governo annuncia il superamento della crisi economica, vedo - afferma - diffuse situazioni di gravissima difficoltà nel mondo del lavoro. La maggior parte dei lavoratori di oggi non vive più una dimensione collettiva, ma esprime esigenze che rimangono in larga parte prive di rappresentanza. La frammentazione del ‘mondo del lavoro', la perdita di dignità, il continuo ricorso a forme e modalità precarie sono alcuni dei modi in cui si è affermata una cieca ideologia liberista alla base della terribile crisi economica che stiamo ancora vivendo".

Il segretario del Pd vede nel lavoro una "parte essenziale dell'esistenza di ogni individuo", ma anche "fonte di sostentamento di ogni famiglia": "La crisi economica - rammenta -, che in questi mesi sta manifestando pienamente i suoi effetti sull'economia reale, ha provocato una drammatica perdita di posti di lavoro che rappresenta un enorme problema di natura politica e sociale ma, soprattutto, un vero e proprio dramma esistenziale per i singoli lavoratori" Critiche da Blasi al governo nazionale in materia di lavoro: "La destra - afferma -, invece di risolvere i problemi del lavoro nero, della precarietà diffusa, insegue un'ideologia che mira a ridurre i diritti dei lavoratori e a mortificare la loro dignità a vantaggio di un modello di sviluppo finanziario che crea ricchezza per pochi e povertà diffusa".

Il centrosinistra, secondo Blasi, è chiamato al rilancio dell'economia e delle attività produttive, delle opportunità occupazionali per i giovani e per tutti gli esclusi o a rischio esclusione dal mondo del lavoro, attraverso principi di attenzione alla dignità e alla "buona" occupazione: "Io sono dalla parte dei lavoratori - precisa Blasi - è ora di dire basta e lottare per ridare dignità al lavoro di tutti i cittadini".

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