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Sabato, 27 Aprile 2024
Politica

Filobus: Marra replica a Perrone, Salvemini incalza

Il segretario del Pd sfida il sindaco di Lecce a provare le "insinuazioni" sui legami con Sirti. L'ex consigliere si chiede: "Perché in questi giorni nessuno parla degli altri 21 mesi di ritardo?"

LECCE - Il numero uno del Pd leccese, Fabrizio Marra, respinge le dichiarazioni del sindaco Perrone su presunti rapporti tra il suo partito e la Sirti, azienda capofila nel consorzio temporaneo di imprese incaricate della realizzazione e gestione del filobus. E invita perentoriamente il primo cittadino a provare le sue "malevole insinuazioni" con le quali "non si rimedia alle sciocchezze dette".

Rispetto alla lettera che per giorni ha tenuto banco nel dibattito tra gli schieramenti, la pubblicazione della stessa ad opera del primo cittadino nella conferenza di ieri, conferma, secondo Marra, che la principale motivazione per la quale è saltato l'incontro romano del 16 novembre tra Comune di Lecce e Sirti sta nell'atto di citazione in giudizio per risarcimento danni che l'amministrazione ha indirizzato al consorzio. Non certo in quanto disse Antonio Rotundo agli operatori dell'informazione il sabato precedente quell'appuntamento, come Perrone ha più volte sostenuto.

Ma la replica del dirigente dei democratici va oltre gli aspetti tecnici e giuridici. Con riferimento alla provocazione del sindaco sull'alleanza che si starebbe siglando in questi mesi tra Pd e Io Sud, Marra puntualizza: "Ad oggi l'unica cosa certa è che il governo nazionale sarà in carica fino al 14 dicembre, giorno in cui si discuterà la fiducia in entrambe le Camere, non sapendo nessuno di noi il giorno dopo che scenari avremo di fronte. Credo che Perrone abbia poteri paranormali, con un quadro politico nazionale in tale evoluzione ad essere così convinto delle alleanze per elezioni comunali che arriveranno tra due anni, o piuttosto quella della Poli è una sorta di ossessione ancestrale?"

Salvemini: le responsabilità politiche e il doppio ritardo nell'avvio dell'opera

Tutte di ordine politico, invece, le considerazioni di Carlo Salvemini sulla vicenda. In attesa che i giudici stabiliscano chi è creditore di chi, precisa l'esponente della sinistra cittadina, è singolare constatare il silenzio sul secondo ritardo nella partenza del filobus, di cui nessuno sostanzialmente parla: "Mi riferisco a quello che si sta accumulando dalla data di consegna del filobus da parte dell'azienda - avvenuto, ricordiamolo, il 12 marzo 2009 - ad oggi. Praticamente altri 21 mesi, totalmente attribuibili a inerzie e insufficienze dell'amministrazione comunale rispetto alla formazione del personale, alla nomina del direttore di esercizio, al contratto di gestione".

Se cioè le responsabilità per il ritardo nella consegna dell'opera sono oggetto di una valutazione all'esame della magistratura, quelle per il continuo rinvio dell'attivazione del filobus sono sotto gli occhi di tutti: "Se esistesse il tribunale del buon governo il sindaco verrebbe anch'egli chiamato ad un doveroso risarcimento", chiosa Salvemini. Che estende il suo giudizio ad altre questioni che stanno secondo lui pregiudicando la mobilità nella città di Lecce: il Piano generale del traffico, "scaduto dal 2004 e non ancora rinnovato" e l'utilizzo dei mezzi pubblici.

Rispetto al primo punto il saldo è "di sei anni di colpevole ritardo nella realizzazione di uno strumento fondamentale di programmazione"; quanto al secondo Lecce "è rimasta ferma ai livelli del 2004 per numero di passeggeri per abitante", con un trasportato per ogni 18 leccesi. Infine, un appello al sindaco Perrone: "Se da una parte si invoca il silenzio della minoranza sulla trattativa con la Sirti e sobrietà da parte degli organi di informazione, dall'altra si dovrebbe parlare di questi clamorosi ritardi politici. Ma di fronte all'assunzione delle proprie responsabilità il Sindaco, come è noto, preferisce tacere o gridare al complotto".

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