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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

Filobus, Perrone: "Tante energie per mettere pezze"

Nell'incontro a palazzo Carafa sull'annosa questione del filobus, dalle aziende coinvolte sono arrivati segnali di distensione sul piano tecnico anche se i due contenziosi sui crediti restano in piedi

LECCE - La lunga riunione tra i rappresentanti delle aziende che hanno realizzato l'impianto - Imet, Vanhool e Vosslohkeepe - e i tecnici dell'amministrazione comunale, si è conclusa nel pomeriggio con un piccolo passo in avanti. Hanno partecipato anche l'assessore al traffico Giuseppe Ripa e il presidente di Sgm Gianni Peyla, l'ingegner Cesare Aversa.

Nonostante restino a latere i contenziosi sui crediti, per i quali sono in corso due distinti procedimenti, l'incontro di oggi - definito in una nota del Comune "salutare e chiarificatore" - è servito per dirimere essenzialmente una questione: tutte le operazioni che riguardano la fase di pre esercizio sarebbero in capo a chi si è aggiudicato la realizzazione dell'opera, come risulta dal capitolato. Rispetto a questo punto, solo qualche giorno addietro, la Sirti - azienda capofila del consorzio di imprese - ha fatto sapere di non ritenerlo un onere a proprio carico.

Il sindaco Paolo Perrone si è detto soddisfatto del risultato raggiunto, anche se non ha perso l'occasione per criticare la gestione di chi lo ha preceduto al vertice dell'amministrazione comunale: "Come al solito sprechiamo energie per mettere pezze a falle che vengono dal passato. Chi volle quel filobus non si preoccupò di prevedere un piano di gestione e questo è un altro fattore che ha rallentato l'iter". Quanto ai tempi per vedere in funzione i mezzi che intanto stazionano nei depositi, il primo cittadino non si sbilancia: "A me preme che il filobus parta. C'è chi dice entro l'estate, chi entro l'anno ma io non mi voglio sbilanciare". Il contatore di LeccePrima segna intanto 1348 giorni di attesa.

Dal Partito democratico è arrivato, a stretto giro di posta, il commento di Antonio Rotundo, portavoce dell'opposizione in consiglio comunale: "Prendiamo atto della notizia e ci auguriamo che sia finito il vero e proprio gioco al massacro sulla pelle della città ed il gioco cinico e spregiudicato dello scaricabarile", ha detto l'esponente del Pd chiedendo però al primo cittadino un'assunzione definitiva di responsabilità rispetto ai tempi: "Perché al punto in cui siamo arrivati, il bivio è netto: o siamo davvero alla fine della brutta telenovela vista in questi anni, in cui è prevalsa l'irresponsabilità e la manovra propagandistica, e si avvia l'opera oppure è bene dire con chiarezza alla città che quell'opera rimarrà la più gigantesca e costosa incompiuta della storia della città".


Alloggi a canone sostenibile: nel pomeriggio l'incontro a San Pio

Perrone, nel tardo pomeriggio, ha partecipato ad un incontro con alcuni residenti del quartiere San Pio, nella chiesetta Balsamo di via Pozzuolo, per fare il punto della situazione sul piano di riqualificazione urbana alloggi a canone sostenibile. Con i 5 milioni di euro ottenuti dal bando regionale, verranno realizzati 65 alloggi tra edilizia pubblica ed edilizia privata convenzionata, di cui i primi 32 potrebbero essere consegnati entro l'anno.

Almeno questo è l'impegno che il sindaco ha pubblicamente assunto insieme all'assessore all'edilizia residenziale pubblica Lucio Inguscio: "Trasformeremo le case di via Sozy Carafa che sono assolutamente inadeguate ad accogliere dignitosamente delle persone nel terzo millennio", ha detto Perrone. Altri lavori di sistemazione di alloggi popolari saranno effettuati nelle vie Trento, Trieste e Gorizia.

I cittadini presenti, che hanno lamentato anche una situazione igienico sanitaria preoccupante, sono stati rassicurati sui tempi di attesa: "Non vogliamo prendere per i fondelli nessuno - ha detto Perrone - ma questa storia è stata condizionata da un contenzioso che finalmente abbiamo risolto". Il sindaco ha detto di essere disponibile anche ad incontri mensili per verificare l'avanzamento dei lavori e la contestuale definizione dei criteri di accesso alle case del primo lotto.

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